Non sarà una stagione facile per chi gestisce i rifugi d’alta montagna
Marco Valsesia: ''I colleghi aspettano direttive per capire come potranno lavorare quest'anno''
‘’Viviamo ancora nell’incertezza, anche se la stagione è ormai alle porte’’. E’ sincero Marco Valsesia, storico gestore di rifiuti alpini della valle Formazza. Uno che ha trascorso 41 anni sulle nostre montagne a gestire i rifugi. L’ultimo, il ‘’Città di Busto’’, a 2480 metri sulle montagne formazzine (nella foto).
Oggi Marco è in pensione da pochi mesi, ma non ha detto addio alla montagna anche se il ‘’Città di Busto’’ è passato nella mani di suo fratello.
Chi meglio di lui sa cosa si ‘’respira’ in questo clima di insicurezza per la riapertura dei rifugi dopo l’emergenza Coronavirus.
‘’I colleghi vivono tutti nell’incertezza – dice – , stanno aspettando le direttive. Già così è un problema gestire un rifugio, con l’emergenza le cose si sono complicate. Al momento di indicazioni non ne abbiamo’’.
‘’Il Cai ha ipotizzato degli aiuti – spiega Valsesia – , anche sotto forma di attrezzature di protezione. Certo nell’incertezza diventa difficile anche contattare il personale.’’
La stagione è alle porte. ‘’I rifugi aprivano tra inizio e metà giugno – ammette – anche se quest’anno tutti danno per scontato che giugno sarà un mese di sacrifici’’.
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