ViCinO al Vco, dalla Camera di commercio supporto alla seconda fase del progetto a sostegno dell’economia del territorio
La proposta della Fondazione Buon Lavoro e della Fondazione Comunitaria del Vco si rivolge in particolare a quelle piccole imprese che sentono il bisogno di un accompagnamento in questa fase di ripresa
La Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola supporta la Fondazione Buon Lavoro, e la Fondazione Comunitaria del VCO, nella seconda fase del progetto ViCinO al VCO, rivolto a tutte le piccole imprese della Provincia.
La proposta si rivolge in particolare a quelle imprese che sentono il bisogno di un accompagnamento, in questa fase di ripresa, e si struttura in 3 filoni di proposte di supporto gratuito alle imprese (per maggiori dettagli www.fondazionebuonlavoro.it) :
1. Informazione e Orientamento, per chi sta riprendendo l’attività e ha bisogno di una guida operativa per orientarsi tra le direttive, gli incentivi esistenti, gli ammortizzatori sociali, etc. In collaborazione con una rete di Enti e Organizzazioni del territorio, la Fondazione Buon Lavoro si è posta l’obiettivo di mappare le pagine web più utili e complete, i corsi e le risorse disponibili online, e rendere tutto accessibile da un unico punto.
2. Opportunità e Formazione, una serie di incontri online per chi vuole conoscere e approfondire le opportunità esistenti, ad esempio dal punto di vista dei finanziamenti o dello sviluppo commerciale, per dare maggiore slancio alla ripresa. Già nel mese di giugno si terranno i primi 4 appuntamenti attraverso la piattaforma Zoom: due su tematiche finanziarie (accesso al credito e agevolazioni fiscali), due su temi commerciali (guida alle opportunità commerciali esistenti e e-commerce).
3. La Sfida del Cambiamento, un percorso di consulenza personalizzato e gratuito, a cura di professionisti esperti della Fondazione Buon Lavoro, rivolto a chi deve ripensare il proprio business per adattarsi al nuovo scenario. La Fondazione Buon Lavoro, coerentemente con la propria visione di fondo, offrirà supporto, in particolare, nei 3 ambiti cardine dell’attività dell’impresa (nel perseguimento dei quali, peraltro, si producono risultati positivi anche per la società e per il territorio): i risultati economici, la produzione di prodotti e servizi, la creazione e il mantenimento del lavoro.
“Al momento della ripresa, mi pare si aprano due scenari: da un lato ci sono attività che, pur colpite duramente dal lockdown, al momento della riapertura riescono a lavorare come prima, salvo magari la necessità di avere informazioni chiare rispetto alle direttive tecniche e operative; dall’altro invece ci sono piccole imprese che faranno molta fatica a rimettersi in moto, non solo per il colpo subito nei mesi scorsi ma perché il contesto intorno è profondamente cambiato – dice Michele Alessi, Presidente della Fondazione Buon Lavoro. – A queste ultime, in particolare, speriamo di poter essere di supporto per progettare e realizzare il cambiamento di cui hanno bisogno, raccogliendo opportunità esistenti o inventandosele da zero”.
“Pur nascendo per supportare il terzo settore e il volontariato, la Fondazione Comunitaria del VCO riconosce il fondamentale ruolo delle imprese per la comunità, ruolo che emerge con particolare evidenza in questo momento di crisi: il lavoro delle persone è la conditio sine qua non del benessere e dello sviluppo sociale. Per questo siamo al fianco della Fondazione Buon Lavoro, con la quale collaboriamo su vari fronti di sostegno al tessuto economico e sociale del territorio” commenta il Presidente della Fondazione del VCO, Maurizio De Paoli.
Il progetto nasce dalle istanze raccolte, nel mese di maggio, attraverso un questionario rivolto alle piccole imprese del territorio. Al questionario (ancora compilabile sul sito della fondazione) hanno ad oggi risposto circa 150 imprese, per il 65% imprese individuali o familiari.
Oltre il 71% delle imprese pensa che la richiesta del mercato, nei prossimi mesi, sarà minore e il 50% circa ha paura di non farcela ad andare avanti. A meno di non operare significativi cambiamenti: più di un terzo, pensa di dover ri-orientare la propria offerta, ripensando il modello di business, e ritiene di aver bisogno di fare investimenti specifici in questo senso.
Un secondo elemento è la grande incertezza sul lavoro: oggi le imprese non sono in grado di dire se riusciranno a mantenere gli attuali livelli occupazionali (per sé e per altri), se dovranno ridurre le retribuzioni, se avranno bisogno di nuove e diverse competenze.
Infine, sul fronte economico finanziario, la prima preoccupazione risulta essere sul fronte delle entrate: per circa il 76% delle imprese la prospettiva è di pochi clienti e bassi volumi di vendita, ancora per diversi mesi dopo la fine del lockdown. Sostanzialmente tutti prevedono problemi di liquidità (oltre il 35% dichiara di averlo già adesso) e oltre il 60% prevede di dover sostenere spese straordinarie per adeguarsi al nuovo scenario.
Per informazioni info@fondazionebuonlavoro.it
Servizio Promozione delle imprese e del territorio- Baveno, S.S. Sempione n. 4
mail promozione@vb.camcom.it – tel. 0323/912.837
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