La Storia vive anche negli oggetti: danno corpo alle esperienze, raccontano storie e vite.

Gli oggetti fisici – una bicicletta Dei, una pistola Luger, una bandiera tricolore, una macchina fotografica e così via – sono un elemento che rende particolarmente ricca la mostra “Sognavamo la libertà – I 20 mesi della Resistenza nel Verbano Cusio Ossola”, aperta fino al 23 settembre alla Casa della Resistenza di Fondotoce (Verbania).

La mostra racconta le diverse fasi dei venti mesi attraverso tre punti di vista diversi: quello della Resistenza, quello dei civili, quello della delle Grandi potenze, della politica mondiale.

Gli oggetti aiutano a calarsi nell’esperienza di chi viveva quei mesi. E raccontano storie: come quella della macchina fotografica Rolleiflex sottratta a un ufficiale tedesco da un partigiano ventenne della brigata Valdossola.

Un altro plus della mostra sono le cinque belle opere pittoriche realizzate, specificamente per questa mostra, dall’artista Vittorio Bustaffa. Rappresentano momenti centrali della Resistenza e, con i loro colori vivaci, sembrano quasi un invito a immaginare di essere dentro ai fatti storici che di solito – nelle immagini in bianco e nero – ci sembrano invece così lontani nel tempo.

Una operazione simile a quella che la Casa dela Resistenza lo scorso anno aveva commissionato all’artista svedese Julius Backman Jääskeläinen, che aveva dato colore alla celebre foto dei 42 martiri di Fondotoce.