Oltre ad essere una delle opere più simboliche di Beethoven, la Sonata 32 Op. 111 per pianoforte (1821-22) è una dimostrazione di modernità radicale, ed è per questo motivo che il sassofonista e compositore Fabrizio Cassol, leader del Trio Aka Moon, l’ha scelta per dare vita al suo ultimo progetto musicale che si intitola Opus 111, uno degli omaggi più originali mai fatti al genio di Bonn.

Cassol, abituale collaboratore del coreografo Alain Platel, non è nuovo a rivisitazioni di musiche del periodo classico, avendo lavorato già su Monteverdi (VEPRES), Bach (Pitié), Scarlatti (The Scarlatti Book) e Mozart. Punto di partenza di Opus 111 è anche il testo della scrittrice d’avanguardia Adrienne Kennedy, che affronta in maniera letteraria un mito di cui si parlò all’epoca, quello della supposta “africanità” di Beethoven. Al trio Aka Moon si aggiungono il pianista Fabian Fiorini, abituale collaboratore, il fisarmonicista portoghese João Barradas e il cantore congolese Fredy Massamba.

Sono anni che Cassol lavora sul tema del meticciato culturale, giacchè in diversi dei suoi lavori ha provato – con esiti sempre convincenti – a mettere insieme artisti provenienti da mondi completamente diversi.
Il concerto è questa sera, mercoledì 2 settembre, al Palazzo dei Congressi, alle ore 20.

Biglietti € 30, under 26 ingresso gratuito
Per info e biglietti boxoffice@stresafestival.eu