“120 Km per 120 mesi”, la corsa verso la sostenibilità passa dal Parco Val Grande
L’area wilderness più vasta d’Italia ha ospitato la seconda tappa dell'iniziativa di sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale
Montagna, turismo sostenibile e Agenda 2030 delle Nazioni Unite sono i temi al centro dell’evento che si è tenuto nella sede dell’Ente Parco Nazionale Val Grande lo scorso venerdì 25 settembre. L’area wilderness più vasta d’Italia ha infatti ospitato la seconda tappa della “120 Km per 120 mesi: la corsa verso la sostenibilità”, iniziativa che rientra nella programmazione del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 ASviS.
A 120 mesi dalla scadenza dell’Agenda 2030, la “120 Km per 120 mesi” è un progetto di sensibilizzazione sul tema della sostenibilità̀ ambientale unito a un’impresa podistica in autonomia sul territorio delle province del Verbano Cusio Ossola e di Novara. Un viaggio a piedi di 120 Km lungo il percorso delle acque del Piemonte orientale realizzato da Daniele Barbone, esperto di green economy, ultramaratoneta, più̀ volte delegato a vertici internazionali su clima e sostenibilità̀ presso Nazioni Unite e G20. Nove tappe e dieci incontri per raccogliere riflessioni e proposte sul tema della sostenibilità e portare all’attenzione di amministratori e comunità locali la necessità di agire ora per realizzare gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ONU che l’Italia, insieme ad altri 192 Paesi si è impegnata a raggiungere entro i prossimi dieci anni.
«La nostra corsa verso la sostenibilità non poteva che passare anche dal Parco Val Grande. Da sempre il tema degli ambienti naturali è per me centrale – dichiara Daniele Barbone –. Aver corso in sette deserti o in Foresta amazzonica mi ha insegnato che la sfida non è mai con la natura, anche quando selvaggia. È invece un lavoro su noi stessi e ci permette di esplorare le nostre forze e i nostri limiti. Rappresenta la sfida a cui siamo chiamati come umanità̀ per salvaguardare il nostro pianeta e la costante e necessaria ricerca di equilibrio nel delicato rapporto uomo-ambiente, in particolare nelle aree montane. Ed è quello che l’Ente Parco vuole fare quotidianamente».
«Muoversi a piedi nella natura per scoprirla, ma soprattutto per scoprire se stessi: è questa l’essenza dell’andare in Val Grande – ribadisce il presidente dell’Ente Parco, Massimo Bocci – “120 km per 120 mesi” è un progetto assolutamente complementare al messaggio che anche il parco sta da tempo lanciando sul turismo sostenibile. A ciò dobbiamo aggiungere la rinnovata attenzione – e quanto accaduto negli ultimi mesi ne è la drammatica prova – rivolta ai temi ambientali e alle aree interne del nostro paese. Progetti come “120 km per 120 mesi” devono “trovare casa” nel Parco Val Grande – conclude Bocci – affinché il dibattito sulla sostenibilità̀ e sul green new deal possa consentire di passare finalmente dalle parole ai fatti».
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