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I casi nei comuni del Lago Maggiore, i sindaci: “Non siamo impreparati ma serve responsabilità”

Crescono i contagi in tutti i comuni delle due sponde. La preoccupazione dei primi cittadini e l'invito ad adottare tutte le misure per ridurre il contagio

mascherina coronavirus covid

“Non allarme ma responsabilità”, in una diretta Facebook il nuovo sindaco di Arona, Federico Monti ha invitato i cittadini a utilizzare tutte le misure che ormai ben conosciamo per evitare la possibile diffusione del contagio. Tra i comuni piemontesi e lombardi che si affacciano sul Lago Maggiore, i numeri sono in salita anche se, fino ad ora, la situazione resta monitorata e tra i positivi il numero degli asintomatici rimane prevalente. Un indicatore che comunque non deve far sottovalutare la situazione.

Molgora: “Uscire solo se necessario”

I sindaci, in moltissimi comuni della zona, hanno riavviato il dialogo costante con la comunità attraverso i social network. Come il primo cittadino di Arona, che ha riferito di oltre 40 soggetti positivi in città (tra cui 4 ricoverati alla clinica Maugeri di Veruno, 4 alla Rsa di Meina e 3 al reparto Covid di Borgomanero ma non in terapia intensiva) anche Alessandro Molgora, sindaco di Angera, ha utilizzato Facebook per fare il punto della situazione: «A preoccupare, oltre al numero importante di nuovi contagi registrati in provincia di Varese (oltre novecento solo nella giornata di ieri) è il fatto che siamo ancora in una fase di crescita della curva – ha spiegato – dobbiamo dunque essere responsabili, adottare tutti i comportamenti di precauzione e limitare il più possibile i contatti non necessari».

Scuola, “Nel dubbio scegliete la prudenza”

Ad Angera i positivi sono attualmente 33 e resta particolarmente sotto osservazione la situazione delle scuole. Il comune e l’associazione Amici dell’Asilo Vedani hanno organizzato una diretta con il pediatra Vittorio Vezzetti, che ha spiegato puntualmente il rapporto tra il Covid e l’infanzia dando diversi consigli utili ai genitori per affrontare questo periodo complesso. (Potete rivederla qui)

«Il criterio che mi sento di raccomandare ai genitori – ha precisato nella sua diretta di ieri Molgora – è quello della prudenza. Se avete avuto notizia di un caso positivo, anche se non ancora ufficializzato, è meglio tenere a casa da scuola un giorno in più i vostri bambini che rischiare un contagio. Siamo in una fase molto delicata, dobbiamo cercare di fare il possibile per ridurre il contagio».

Nuovi casi in aumento in tutta la zona

Nuovi positivi in crescita anche nei centri più grandi: a Verbania attualmente i sono 72 (tra loro anche la vice sindaco, Marinella Franzetti, a casa fin dai primi sintomi e in condizioni comunque non gravi) mentre a Luino, il sindaco Enrico Bianchi ha dato notizia di 40 casi di cui uno ospedalizzato.

Circa 30 i casi registrati a Baveno dove il sindaco, Alessandro Monti, anche lui in diretta Facebook, ha specificato che si tratta di casi stabili «con alcuni lievi sintomi e in monitoraggio costante con Asl e famiglie».

Tra gli altri centri si segnalano 12 casi a Ranco, 18 a Ispra, 9 Brebbia, 2 Monvalle, 20 a Taino (dove la situazione più preoccupante dal punto di vista del contagio ha riguardato la scuola primaria con 5 classi in quarantena), 10 a Golasecca, 6 a Stresa, 18 a Germignaga e 3 a Maccagno con Pino e Veddasca. Resta “covid free” invece Leggiuno dove fino ad ora non si registrano contagi*.

(* casi segnalati in base agli ultimi aggiornamenti ufficiali dei comuni)

Vedovato (Dormelletto): “Non siamo impreparati ma serve responsabilità”

Nell’area del Basso Verbano le situazioni con un numero più elevato di casi riguardano i comuni di Sesto Calende (47 secondo l’ultimo aggiornamento del sindaco Giovanni Buzzi) e 34 a Castelletto Ticino. «Sono prevalentemente asintomatici – ha spiegato il sindaco Massimo Stilo dalla pagina social del comune – e sono circa 50 le persone attualmente in quarantena.

«La situazione è diversa rispetto ad aprile – ha precisato Lorena Vedovato, primo cittadino di Dormelletto -. Attualmente i casi positivi sono 3, di cui una in condizioni più serie. Rispetto alla scorsa primavera abbiamo a disposizione le mascherine, i tamponi e c’è una maggiore possibilità di controllo. Devo anche ringraziare i cittadini perché si sono attivati immediatamente con la comparsa dei primi sintomi e allertando pediatra e medico di base. Questo è molto importante per tracciare i contagi e isolarli».

La protesta delle attività chiuse

lenzuolo protesta angera

A preoccupare, come è evidente, è la situazione sanitaria ma anche quella economica. Le attività limitate dal nuovo Dpcm si sono ritrovate a dover ridimensionare una fetta fondamentale della propria attività e per molti questo avrà pesanti conseguenze. Non sono mancate dunque le polemiche. Ad Angera, nella notte, è stato appeso un lenzuolo agli alberi del viale sul lungolago.

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Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it
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Pubblicato il 26 Ottobre 2020
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