Tre giornate per valorizzare le tradizioni agricole del Piemonte
Al progetto promosso da Ismea ha partecipato anche l'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore
l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore ha partecipato all’evento “Le mappe dei paesaggi rurali per la valorizzazione e la salvaguardia delle attività e delle tradizioni agricole delle comunità locali”, promosso da Ismea, nell’ambito delle attività previste dal Programma della Rete rurale nazionale 2014-2020. Il progetto mira a promuovere e sostenere la salvaguardia delle buone pratiche sostenibili, nonché le tradizioni agricole delle comunità rurali.
Articolato su tre giornate, il programma messo a punto da Arpa Piemonte ha previsto il 13 e 14 ottobre una serie di visite in alcuni paesaggi rurali del Piemonte, e si è concluso il 15 ottobre con un convegno al Pacific Hotel Fortino di Torino.
Le visite hanno toccato diverse realtà agricole piemontesi, dai comuni della Valle Uzzone (Gottasecca, Castelletto Uzzone, Pezzolo Valle Uzzone, Prunetto, Levice, Bergolo) nelle Alte Langhe, all’Astigiano-Alessandrino nei pressi di Roccaverano, terminando l’itinerario al Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, e la visita nei paesaggi delle Baragge vercellesi e biellesi, nei pressi di Rovasenda.
Tra le realtà rurali coinvolte nel progetto, la “Cascina dell’Angelo” è stata selezionata tra le più attente alle tematiche che hanno animato il progetto, ed è quindi stata inclusa nella rete di visite tecniche.
«Tra i nostri obiettivi principali – spiega l’Ente parco – c’è il coinvolgimento diretto delle aziende agricole del territorio per una gestione sostenibile delle risorse e la promozione di buone pratiche da adottare all’interno delle attività produttive locali. Queste azioni mirano, contemporaneamente, alla ricerca di misure di conservazione per aumentare e preservare la biodiversità, alla diffusione di modelli agricoli sostenibili ed attenti alle problematiche ambientali e, infine, alla tutela del paesaggio rurale, grande protagonista delle nostre aree protette».
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