«Fare memoria, conoscere, capire il nostro passato é un dovere civile perché il ricordo non sia solo un esercizio retorico, ma una memoria consapevole che possa essere un forte argine contro le crescenti forme di negazionismo ed un solido valore su cui costruire un futuro responsabile». Lo scrive oggi, sulla sua pagina di Facebook, sindaco di Baveno, Alessandro Monti.

«Noi non vogliamo dimenticare ed è per questo che ancora oggi siamo qui» ha ricordato nel corso della commemorazione organizzata in occasione del Giorno della Memoria. Questa giornata, scrive il sindaco «ha per la nostra Comunità un significato preciso e profondo perché nel settembre 1943, sul nostro lungolago, si è consumata la prima strage di ebrei in Italia, dove quattordici furono le vittime a Baveno».

Monti ha citato Liliana Segre: «”coltivare la Memoria é ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e sofferenze a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”. La ferocia nazista volle negare agli ebrei trucidati a Baveno l’identità e l’onore di una sepoltura, noi vogliamo ricordarli con il loro nomi: Mario Luzzato anni 53 Bice Ginesi anni 45 Olga Ginesi anni 48 Silvia Luzzato anni 20 Maria grazia Luzzato anni 18 Emil Serman anni 62 Maria Müller anni 43 Stefania Mûller anni 41 Giulia Werner anni 77 Sofia Czolosinska anni 39 Joseph Wofsi anni 70 Emma Baron anni 61 Carla Caroglio anni 25 Fanny Jette Engel anni 70».

Una giovane varesina la prima vittima della strage nazista di Baveno