Furti, truffe e targhe clonate: tre arresti nel Novarese
I Carabinieri hanno sequestrato gioielli, attrezzi da scasso e anche un tesserino falso di dipendente dell’acquedotto
Da alcuni giorni i Carabinieri di Novara tenevano d’occhio un piccolo appezzamento di terreno ubicato in Sillavengo, in uso ad alcune famiglie di nomadi di etnia sinti, ove erano stati collocati alcuni camper ed un prefabbricato utilizzato quale cucina comune. I militari sospettavano che quello fosse il luogo di partenza dei raid finalizzati alla commissione di furti in abitazione – commessi sia con il metodo del finto dipendente dell’acquedotto sia con il classico metodo della forzatura degli infissi dell’immobile – che, da alcune settimane, con cadenza pressoché giornaliera, venivano registrati nella provincia di Novara ed in quelle limitrofe.
L’attesa e’ stata fruttuosa perché nella prima mattina dello scorso 5 febbraio i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Novara hanno fatto irruzione all’interno dell’appezzamento, sorprendendo quattro persone che stavano sostituendo, con altre falsificate, le targhe di una potente Hyunday grigia, già in moto e pronta a partire. Alla vista dei militari i quattro si sono dati immediatamente alla fuga ma tre di loro sono stati bloccati, dopo una breve colluttazione, mentre il quarto è riuscito a far perdere le proprie tracce.
La successiva perquisizione ha portato al sequestro di numerosi monili in oro (anelli, bracciali, catenine, orologi e perfino alcuni denti in oro), di un tesserino falso di dipendente dell’acquedotto, oltre a diversi attrezzi da scasso, radio ricetrasmittenti, kit per la produzione di targhe clonate e due autovetture con il colore della carrozzeria alterato da una pellicola protettiva applicata al fine di rendere difficoltosa l’identificazione del veicolo. In manette sono finiti G.I. di 42 anni, S.M. di 36 anni e V.D. di anni 45, tutti con precedenti penali.
Nella giornata di lunedì 8 febbraio 2021, su richiesta del P.M. D.ssa Chantal Dameglio, l’arresto è stato convalidato dall’A.G. competente che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere per uno dei tre arrestati, per le ipotesi di reato di ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e falsificazione di targhe, mentre per gli altri due é stato disposto l’obbligo di dimora.
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