Nell’ex Olivetti la prima Gigafactory italiana
Un investimento di circa 4 miliardi di euro per realizzare un grande impianto di produzione e stoccaggio di batterie a ioni di litio per vetture elettriche
Nell’area ex Olivetti di Scarmagno in Piemonte, Italvolt realizzerà la prima Gigafactory, un impianto di produzione e stoccaggio di batterie a ioni di litio per vetture elettriche. A pieno regime, secondo le prime informazioni sul progetto, il sito sarà in grado di dare lavoro a 4000 persone ed è destinato a diventare nel tempo una struttura all’avanguardia in Europa.
Si tratta di un investimento complessivo di circa 4 miliardi di euro. “L’ufficialità è di queste ore, ma il lavoro svolto fin dallo scorso mese di settembre ha dato i frutti sperati”, rivela l’assessore regionale alle Attività economiche e produttive Andrea Tronzano, aggiungendo che “è stata un’operazione di squadra che ha visto coinvolti gli amministratori locali, i corpi intermedi e naturalmente coloro che hanno scelto di investire in questa parte del Piemonte. Ci tengo a sottolineare che questo è il sistema Piemonte che può crescere e ha un futuro. Quello inclusivo e accogliente, che abbiamo visto realizzato anche su altri progetti come MTCC e la Città dell’Aerospazio. Senza questo tipo di approccio non si riescono a creare le condizioni ideali che abbiamo visto qui realizzate con l’operazione Italvolt”.
Secondo quanto previsto dal piano industriale il centro sarà a regime nel 2024, “ma la dichiarazione d’intenti di oggi è fondamentale – continua Tronzano – e, in questo senso, il probabile rilancio del Canavese, unitamente al sito di Scarmagno, sarebbero due successi fondamentali per il territorio e l’economia piemontese”.
Un risultato che il presidente Alberto Cirio commenta ricordando che “tra gli obiettivi principali, fin dal primo giorno del mio insediamento, c’era che il Piemonte tornasse ad essere attrattivo per le nuove imprese soprattutto nei settori storicamente strategici come l’auto e l’innovazione tecnologica ed energetica legata all’automotive. Iniziamo a raccogliere i primi frutti, andando anche a recuperare un’area abbandonata da decenni e che, invece, tornerà a essere fonte di ricchezza e posti di lavoro”.
L’assessore Tronzano evidenzia inoltre che “compito della Regione deve essere quello di favorire iniziative private come quella di Italvolt, così come altri progetti che abbiamo realizzato con altre imprese. Ho apprezzato inoltre le parole pronunciate dall’amministratore delegato di Italvolt Lars Carlstrom”, secondo cui la scelta è stata determinata dalla combinazione tra la solida tradizione industriale piemontese unita al know how tecnologico specializzato nell’industria automobilistica. Sulla Gigafactory ora tocca a Italvolt dare corso al progetto industriale, che ha visto, in una logica di rete, il coinvolgimento di altre realtà piemontesi: dalla divisione Architettura di Pininfarina, che progetterà l’impianto industriale con una forte connotazione ambientale e sociale, alla Comau, che lavorerà su Ricerca e Sviluppo. Le istituzioni saranno naturalmente vicine e seguiranno passo passo lo sviluppo del progetto, lavorando con il Ministero dello Sviluppo economico per creare le condizioni necessarie per la realizzazione di questa grande opportunità”.
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