Dal Lago Maggiore alle Langhe: un anno da dimenticare per il turismo piemontese
L'estate 2019 ha tamponato gli effetti di un anno di grande difficoltà per il settore. Buoni riscontri per le iniziative di supporto regionale
Arrivi e presenze ridotti di oltre il 50 per cento, con punte del 67% per il turismo internazionale, in linea con le rilevazioni nazionali, ma con una parziale ripresa nei mesi di agosto, settembre e ottobre, grazie all’ottima iniziativa dei Voucher Vacanza “Sei nostro ospite 2 notti su 3” della campagna #RipartiPiemonte, con 32 mila coupon venduti che hanno portato sul territorio più di 345.000 presenze e una ricaduta di oltre 45 milioni di euro.
Segnali positivi arrivano anche dalle buone performance nelle recensioni online sulla ricettività e la ristorazione piemontese, che registrano un “sentiment” superiore alla media italiana, con il record di Langhe Monferrato Roero (89,9/100) e dalla tenuta delle imprese del settore, che nel 2020 non ha visto aumentare le cessazioni di attività.
L’estate ai laghi ha mantenuto sostanzialmente la quota 2019 di turisti italiani e, in generale, nelle strutture extralberghiere piemontesi la presenza di giovani fra i 19 e 24 anni è aumentata di circa il 6,5%.
Questo, in sintesi, il bilancio della stagione turistica 2020 in Piemonte redatto dall’Osservatorio Turistico Regionale che opera in VisitPiemonte. I risultati ribadiscono sostanzialmente i numeri provvisori presentati nel febbraio scorso: Torino città, come molti centri d’arte, risulta più colpita dalla crisi del turismo innescata dalla pandemia, mentre l’impatto è stato più leggero sulle valli del Cuneese e di Biella-Valsesia-Vercelli.
“I dati definitivi confermano che il 2020 è stato un anno difficile per il turismo piemontese, una crisi senza precedenti a cui abbiamo cercato di reagire con il massimo sforzo possibile, attraverso tutte le iniziative di RipartiTurismo. Dai bonus a fondo perduto per le attività ricettive alberghiere e extralberghiere, ai voucher vacanza; dai sostegni ai Consorzi turistici e alle Agenzie Turistiche Locali, al programma integrato di marketing turistico, fino al bonus ai maestri di sci alpino e di snowboard. Tutte risorse economiche che hanno rappresentato una boccata di ossigeno per gli operatori del settore e per i professionisti della montagna – commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – Nel bilancio preventivo 2021 i fondi stanziati per il turismo sono notevoli e ammontano complessivamente a 35 milioni di euro, ma contiamo di trovare ulteriori supporti nel Recovery Plan, nei progetti per i fondi europei scritti con il territorio, che saranno la benzina da mettere nel motore del Piemonte, e con il dossier di candidatura come Regione Europea dello Sport 2022 presentato a Roma lo scorso 12 aprile”.
Le statistiche consuntive dei movimenti turistici del 2020 in Piemonte confermano la forte riduzione della domanda, pari a -53% di pernottamenti e -57% degli arrivi rispetto al 2019: in valore assoluto, circa 6.971.000 pernottamenti e 2.314.000 arrivi. Nel 2020 il Piemonte ha perso oltre la metà dei movimenti complessivi, dove la componente internazionale ha subito un calo del 67% degli arrivi e del 63% dei pernottamenti e il mercato italiano ha visto -51% di arrivi e -46% di presenze.
L’eccezionalità dell’anno 2020 non ha bloccato il consolidamento della registrazione delle locazioni turistiche: dalle quasi 3.000 locazioni registrate negli ultimi mesi del 2019 alle oltre 5.300 risultate disponibili sul mercato almeno un giorno nell’anno scorso. Approfondendo i dati della domanda, emerge che in seguito alla maggiore perdita dei movimenti dall’estero, le quote degli arrivi e delle presenze generate dagli ospiti nazionali siano aumentate passando da 61% al 69% e da 56% al 65% rispettivamente confermando la riduzione dell’internazionalizzazione del turismo regionale.
Dalla Germania, che rappresenta ancora il primo mercato estero del Piemonte, è stato perso il 60% degli arrivi e il 58% delle presenze. Seguono il Benelux e la Svizzera: quest’ultima fa scendere la Francia al quarto posto. Tra i Paesi esteri, il Belgio è l’unico che ha portato un calo di viaggiatori inferiore al 50%, con -48% di arrivi e -46% di pernottamenti. Dal punto di vista delle provenienze italiane, i turisti lombardi si riconfermano comunque i più numerosi – dopo i movimenti turistici interni – con “solo” il -37% di arrivi e il -30% di pernottamenti. A seguire, i movimenti dalla Liguria.
Dall’inizio della pandemia, agosto è stato il mese con più arrivi e presenze e con una perdita meno evidente. Durante il 2020, in coerenza con il calo dei movimenti turistici si è assistito ad una riduzione sostanziale del numero di recensioni on-line dei visitatori. Eppure il sentiment complessivo registrato in Piemonte, comprendente ricettività, ristorazione e attrazioni, pari a 87,7/100, è risultato migliore rispetto al totale in Italia, che è pari a 87,1/100. Tuttavia, è nel comparto ricettivo che si rileva la maggiore differenza: 88,9/100 per il Piemonte contro 87,1/100 per l’Italia. Torino e la prima cintura, presentano un indice pari a quello italiano.
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