“La variante svizzera del Covid non deve far allarmare”
La precisazione dell'Ufficio svizzero di sanità pubblica dopo la notizia del rilevamento di un primo caso in Piemonte relativo a questa mutazione del virus
La presenza di casi di “variante svizzera” del Coronavirus non deve destare particolari allarmismi. È quanto ha spiegato in un’intervista sul tema, l‘Ufficio federale di sanità pubblica della Svizzera.
Nei giorni scorsi si era parlato di questa variante dopo il rilevamento di un primo caso in Piemonte. Quella “svizzera”, rilavata nel laboratorio di Candiolo, è la quarta rilevata in Piemonte. L’identificazione è avvenuta su un uomo di 57 anni, residente nel territorio dell’Asl TO4, che aveva già contratto il Covid-19 nello scorso novembre e che è stato testato in quanto contatto di caso positivo. Il contagiato al momento sta bene e non presenta sintomi di rilievo.
“La variante B.1.1.39 – spiega l’Ufps nella dichiarazione riportata da Keystone-ATS – è già apparsa nell’aprile 2020 e non si è diffusa in Svizzera o altrove. Dal momento che la proporzione della variante elvetica è in calo rispetto a quella britannica, si può supporre che essa non sia così contagiosa. Di conseguenza, per il momento, non v’è motivo di agire contro la B.1.1.39”.
La variante svizzera, da non confondersi con la variante indiana rilevata in Svizzera, risulterebbe efficacemente contrastabile con gli attuali vaccini.
In Piemonte è stata individuata una variante svizzera del Covid
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