Al museo del Paesaggio di Verbania fino al 3 ottobre la mostra su Carrà e Martini
A cura di Elena Pontiggia e di Federica Rabai la mostra ospita più di 90 opere di due dei più grandi artisti del Novecento
Prosegue fino al 3 ottobre al Museo del Paesaggio di Verbania la mostra Carrà e Martini “Mito, visione e invenzione” a cura di Elena Pontiggia e di Federica Rabai, direttore artistico e conservatore del Museo.
In mostra oltre 90 opere, per lo più di grafica, dei due grandi artisti del Novecento italiano che si sono distinti e affermati proprio grazie all’invenzione di un nuovo linguaggio in pittura e scultura. A completare il percorso dedicato al mito e alla visione sarà infine una serie di sculture di Arturo Martini, presentate accanto ai bozzetti, ai disegni e alle incisioni.
Una mostra che si rivela anche un’occasione anche per visitare lo storico Palazzo Viani Dugnani – dove si trova il Museo – sottoposto a una importante ristrutturazione che ha reso disponibili nuove sale espositive, nuovi servizi per il pubblico e un ascensore che collega le due ali del palazzo consentendo al pubblico di effettuare la visita delle collezioni attraverso un percorso circolare e molto più agevole.
Carlo Carrà, tra acqueforti e litografie
Di Carlo Carrà sono esposte circa cinquanta tra acqueforti e litografie a colori, che comprendono tutti i più importanti esiti dell’artista. Si va dagli incantevoli paesaggi dei primi anni Venti, tracciati con un disegno essenziale e stupefatto (Case a Belgirate,1922), alla suggestiva Casa dell’amore (1922), fino alle visionarie immagini realizzate nel 1944 per un’edizione di Rimbaud, in cui Carrà, sullo sfondo della guerra mondiale, rappresenta angeli, demoni, creature mitologiche e figure realistiche, segni di morte ma anche di speranza (Angelo, 1944). Fin dagli inizi Carrà avvia grazie all’incisione un sistematico ripensamento della sua pittura, che lo porta a reinterpretare con acqueforti e litografie i suoi principali capolavori, dalla Simultaneità futurista alle Figlie di Loth, dal metafisico Ovale delle apparizioni al Poeta folle. L’incisione diventa così per l’artista un momento di verifica, ma anche uno struggente album dei ricordi.
Le incisioni e le sculture di Arturo Martini
Le circa quaranta opere in mostra di Arturo Martini sono comprese tra il 1921 e il 1945 coprendo tutta la carriera dell’artista, a iniziare dal lavoro a matita su carta “Il circo” del 1921 circa, importate disegno del momento di “Valori plastici” quando Martini è molto prossimo a Carrà e in genere a una personale rivisitazione della congiuntura metafisica. Importante poi il ciclo di incisioni eseguite a Blevio nell’estate del 1935 su soggetti già trattati anche in scultura – come L’Attesa e Ratto delle Sabine – o già presenti in altre incisioni precedenti – come L’uragano. In queste incisioni la trama delle linee è fittissima fino a oscurare la superficie, quasi a emulazione della maniera nera. Nel 1942 realizza 11 disegni preparatori – tutti in mostra – del Viaggio d’Europa per l’illustrazione dell’omonimo racconto di Massimo Bontempelli. Del 1944-45 sono il gruppo di incisioni per l’illustrazione della traduzione italiana dell’Odissea a cura di Leone Traverso, poi non pubblicata. Eseguite a Venezia, rivelano un lato straordinario della versatile fantasia martiniana, anche qui orientata a sperimentare materiali “poveri” e linguaggi poveri, al limite tra immagine e pura suggestione timbrica. Pubblicate postume soltanto nel 1960 sono tra le prove più convincenti della grafica martiniana.
Accanto a queste prove dell’artista sono esposte dieci sculture come La famiglia degli acrobati, Can can, Adamo ed Eva, Ulisse e il cane, Testa di ragazza, Busto di ragazza e tre tele: Sansone e Dalila, La siesta e Paesaggio verde per rafforzare il tema della differenza tra disegno e realizzazione finale delle opere, pezzi unici di grande valore storico e artistico.
Museo del Paesaggio – Palazzo Viani Dugnani – GLI ORARI
Via Ruga 44 – Verbania Pallanza
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Lunedi chiuso.
Per informazioni: Tel. 0323 557116 – segreteria@museodelpaesaggio.it
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