Quantcast

Il Parco della Val Grande piange la guida alpina Nando Danini

Scomparsa il 5 ottobre, la guida è stata un volto prezioso della Val Grande fin da quando il Parco è diventato operativo. Il cordoglio del presidente Bocci

Nando Danini

Il Parco della Val Grande piange e saluta la “sua” guida alpina Ferdinando “Nando” Danini, scomparso ieri, martedì 5 ottobre. Come ricorda il Parco attraverso il proprio sito, Danini è stato tra i volti storici in Val Grande fin lontano 1995 quando il parco divenne operativo.

«Nando fu coinvolto dando elementi di importante conoscenza, fornendo fotografie della Val Grande, partecipando alla realizzazione del primo documentario istituzionale, dispensando consigli e accompagnandoci anche fisicamente lungo alcuni sentieri, tra cui quello della nota “traversata bassa” lungo il Rio Val Grande tra Ponte Casletto e In La Piana – sottolinea l’ente -. Fu quindi un vero piacere averlo con noi sul palco della Fabbrica di Villadossola in occasione dei nostri 25 anni di Parco ad ascoltare ancora una volta, senza stancarci mai, il racconto della Sua Val Grande che tanto conosceva e amava.

Così il presidente del Parco Massimo Bocci in una sincere lettera d’addio:

“Ciao Nando,

oggi è uno di quei giorni in cui si fa fatica a trovare le parole; perché oggi da Commissario del Parco Nazionale Val Grande devo ricordare il professionista che tanto ha dato alla nostra Valle accompagnando e facendo conoscere a moltissime persone le bellezze valgrandine, devo ricordare il lavoro che hai fatto sui nostri sentieri e nei nostri bivacchi per renderli sicuri ed accoglienti. Oggi però il ricordo istituzionale si associa ai ricordi personali perché tu sei stato per me un maestro di montagna, un amico con cui ho fatto lunghe chiacchierate al rifugio di Ompio, durante le quali mi hai raccontato di luoghi della valle a me sconosciuti (e chissà per quanti altri).

Ho parlato di te sabato al Pian Cavallone con alcuni amici, sapevamo che non stavi bene ma non pensavamo che tutto sarebbe precipitato in così poco tempo. Ricordo quando un giorno, in ripresa dopo un periodo complicato per la tua malattia, mi avevi detto con un certo orgoglio – e con qualche rimprovero da parte dei tuoi famigliari – che eri salito fino alla Zeda, una delle tue montagne preferite, che hai salito e sceso in tutti i modi: a piedi, con gli sci e in tutte le stagioni.

Alberto Paleari nel suo libro “L’altro lato del paradiso” parla di te come della vera guida della Valle, profondamente legato al suo territorio. Una guida capace di accompagnare persone su sentieri dove serve occhio vigile a passo fermo, dove non servono solo le carte ma anche l’intuito e la conoscenza del territorio.

Non so quanti clienti e amici hai accompagnato sulle più difficili pareti alpine; so invece di quante persone con te hanno goduto di una notte sotto le stelle in Val Grande, di quante persone hanno potuto vedere la magia dell’Arca; ma soprattutto so – e ti ringrazio per questo – che un ragazzino di 16 anni tanti fa sotto la tua guida ha potuto conoscere ed amare la montagna.

Tutti noi avremo un amico in più a cui pensare durante le nostre escursioni in montagna, un abbraccio forte a tua moglie ed ai tuoi figli.

Che la terra ti sia lieve Nando”.

di
Pubblicato il 06 Ottobre 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore