Le visite mediche “sospese” (come il caffè) arrivano a Verbania
Venerdì 4 febbraio si terrà in Villa Giulia la presentazione della Banca delle visite, che comincerà la sua attività anche nel VCO
L’idea dietro al “caffè sospeso”, ma portata nella sanità, contando sulla generosità di cittadini e aziende per offrire cure mediche a chi non può aspettare i tempi del Sistema sanitario pubblico e non può permettersi di affidarsi al settore privato. È l’obiettivo della Banca delle visite, che è approdata anche a Verbania. La presentazione si terrà venerdì 4 febbraio alle 17:30 a Villa Giulia.
All’evento, aperto a tutta la cittadinanza, interverrà la dottoressa Michela Dominicis, presidente della Banca delle visite, seguita da Silvia Marchionini, sindaca di Verbania: prossimo “Comune amico” di Banca delle visite. Parteciperà anche il dottor Antonio Lillo, presidente dell’Ordine dei medici della provincia del Verbano Cusio Ossola. Sarà anche l’occasione per ricordare Patrizia Della Rossa, grande amica sostenitrice della Banca delle visite che in questi anni ha contribuito con entusiasmo alla diffusione dell’iniziativa, e improvvisamente scomparsa nelle scorse settimane.
«L’auspicio – commentano i promotori dell’iniziativa – è che il progetto possa essere poi abbracciato anche dalle altre realtà e associazioni territoriali, aziende e cittadini, perché tutti insieme si possa agire in un’ottica di aiuto reciproco e mutuo soccorso a tutela del diritto della salute per l’intera comunità».
«Auspichiamo inoltre – aggiungono – di annoverare tanti nuovi futuri “SuperDottori” di Banca delle visite anche tra i medici del territorio, ovvero professionisti che mettano a disposizione qualche visita per valorizzare ulteriormente l’apporto solidale da offrire al proprio territorio attraverso l’operatività di Banca delle visite che si occupa di coordinare le richieste e occuparsi di trovare la visita di cui c’è bisogno, nel più breve tempo possibile, più vicino possibile».
La Banca delle visite utilizza l’80% dei fondi raccolti per coprire il costo delle spese mediche, mentre il 20% serve a sostenere le spese per le attività di sensibilizzazione e l’organizzazione di raccolte fondi. «Fondamentale – concludono i membri della Banca delle visite – è la volontà di tanti medici e cliniche di sostenere l’iniziativa donando visite specialistiche “sospese” e offrendo costi agevolati per il costo delle prestazioni. In tal modo siamo in grado di offrire sempre più visite rispetto a quanto raccogliamo, introiti che attualmente sono sufficienti a coprire solo il 70% delle richieste, che purtroppo sono in aumento a causa della crisi pandemica che ha reso le lunghe liste di attesa del servizio pubblico ancor più inarrivabili, oltre a diverse richieste di appuntamento che purtroppo vengono rimandate a data da destinarsi».
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