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Troppi pochi medici di base nelle valli, l’allarme: “L’estate moltiplica il problema”

Dalla Valsesia alla Valle Stura, i sindaci delle valli piemontesi sottolineano le grandi difficoltà. Uncem (Unione nazionale comuni enti montani): "Necessario lavoro tra ministero e Regione per dare assistenza e senso di sicurezza"

Generico 2018

Nelle valli alpine e appenniniche italiane mancano medici di base. L’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti Montani (Uncem) lancia l’allarme di un problema che le ferie estive non faranno che moltiplicare.

“Mancano medici di base e le guardie mediche notturne – spiega infatti Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte – e l’estate amplia il problema che Uncem ha segnalato in molte lettere a Ministero della Salute e Assessorato regionale alla Sanità. Dal Ministero ci aspettavamo di più, in particolare a seguito delle missive Uncem trasmesse dopo i lockdown e nel corso della pandemia, nelle quali la nostra Associazione chiedeva di investire di più su medici e sanità territoriale. Invece i problemi aumentano. Aumenta il senso di insicurezza da parte di chi vive e frequenta i territori. Manca assistenza nei Comuni. E non è più solo un problema di alte valli e di centri più piccoli. I problemi sono diffusi”.

Proprio in Piemonte, un Valle Stura sono rimasti solo tre medici per tutti i Comuni dell’asta. Nel Torinese, dal primo ottobre l’intera Valle Soana rimane definitivamente senza medico di base. Nelle Valli di Lanzo, i sindaci sono pronti a una mobilitazione. “La mancanza di medici ha generato la soppressione della guardia medica notturna a Ceres e Viù – spiega la sindaca di Viù, Daniela Majrano – È rimasto il servizio prefestivo e festivo. Sappiamo che lo spostamento su altre sedi porterà i pochi rimasti a lasciare e quindi ci attendiamo ulteriori tagli per l’autunno. Abbiamo segnalazioni di disagi. La guardia medica, se lo ritiene, gestisce telefonicamente il paziente e, ove lo ravvisa, consiglia il trasporto in ospedale. Alcuni pazienti, causa covid lo rifiutano. Sono in difficoltà anche i farmacisti, se la guardia medica non fa pervenire la prescrizione dei farmaci”. Germagnano, all’inizio delle Valli, segnala da un anno la mancanza del medico di base. La sindaca Mirella Mantini è sulle barricate.

Molteplici i problemi in Valsesia. Sia nelle valli laterali come la Val Sermenza dove non vanno più medici, sia nella Val Grande, ScopelloScopa dove i medici non raggiungono più a domicilio. “Abbiamo problemi anche nei centri più grossi tipo Borgosesia, 12mila abitanti, dove mancano medici e gli altri dottori presenti devono fare i salti mortali per assistere più persone possibili. E quando si cerca un medico in piattaforma, non è detto lo si trovi”, spiega Francesco Pietrasanta, sindaco di Quarona e Presidente dell’Unione montana Valsesia. In Val Sessera, la situazione medici è peggiore.

Complicata anche la vicenda medici di base nella Langa Astigiana. Gigi Gallareto, Primo cittadino di Monastero Bormida, è chiarissimo: “Nel mio Comune c’è da decenni la sede della guardia medica, che, pur restando tale almeno sulla carta, perché Asl At si è più volte impegnata a mantenerla come servizio di Valle, nei fatti il più delle volte non vede la presenza del medico per mancanza di personale. I medici vengono dirottati a Canelli dove devono coprire un territorio vastissimo, impervio e lontano dagli ospedali. E dire che come Comune abbiamo appena finito di allestire, completamente a nostre spese, una sede nuova, bella, accessibile, accanto alla sede dei volontari Croce Rossa. Tutto bello, tanti complimenti, ma di sera il medico di turno non si vede da oltre quattro mesi. Abbiamo bisogno di un cambio di passo dall’alto. Di figure mediche formate e pronte a stare nei nostri territori”.

Situazione complicata anche in Canavese. Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d’Ivrea: “Il nostro territorio avrà grossi problemi con i medici di base, ne andranno in pensione nel giro di un anno almeno tre medici su sei, che gestiscono mutuati in nuove comuni di cui due non montani di bassa valle di oltre settemila abitanti complessivi, e sette montani. Nonostante le pressioni dei Sindaci sulle Asl, attualmente non sono previsti sostituti”.

Pisano, nelle valli novaresi, fino al 2021 vi erano due medici di base, oggi ne rimane uno che fa ambulatorio un’ora la settimana. Affranto il sindaco: non si riesce a trovare una soluzione. Gravi problematiche in Val Vigezzo e nelle Valli dell’Ossola. Scendendo nell’Alessandrino, Antonella Poggi (Sindaca di Ponti): “A novembre andrà in pensione il medico condotto. In contemporanea andranno in pensione anche altri due medici dei paesi vicini. Non sappiamo se saranno sostituti perché non ci sono medici disponibili”.

“È solo uno spaccato – evidenzia il presidente Roberto Colombero – che evidenzia la gravità della situazione. Servono almeno cento medici di base nei 550 Comuni montani del Piemonte“.

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Pubblicato il 11 Agosto 2022
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