Notifica dalla falsa app della banca, scatta la truffa a Novara
L'uomo si è rivolto alla Questura dopo essere stato vittima di un raggiro costato 28mila euro
Francesco (nome di fantasia) in un caldo pomeriggio d’estate riceve un messaggio apparentemente proveniente dalla propria Banca nel quale viene avvisato di una richiesta di autorizzazione di una spesa e se qualora non fosse lui l’ordinante di seguire le istruzioni riportanti nel link allegato.
Allarmato da ciò, il malcapitato clicca immediatamente sul link e viene collegato sull’applicazione fatta ad arte e simile a quella della propria banca: un sito parallelo che presenta le stesse caratteristiche dell’applicazione originale. Ignaro di ciò inserisce le proprie credenziali e subito dopo riceve una telefonata da un uomo che si presenta come operatore del supporto tecnico della banca.
L’uomo, traendo in inganno Francesco, riesce a fargli emettere due bonifici istantanei di oltre 14.000 euro ciascuno a favore di altri due conti correnti di due istituti di credito differenti. Francesco in buona fede pensa che si tratti di operazioni di routine che permettono di bloccare l’operazione sospetta: infatti l’operatore bancario concludeva la chiamata riferendogli che tutto era andata a buon fine.
Conclusa questa conversazione telefonica Francesco preso dal dubbio contattava subito il suo consulente bancario spiegando quello che era successo apprendendo che era stato vittima di truffa e che aveva disposto, ignaro, due bonifici bancari a due beneficiari a lui ignoti. Subito si è recato alla Questura di Novara per sporgere denuncia di truffa. L’attività effettuata dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha permesso di sottoporre a sequestro i due conti correnti utilizzati per commettere la truffa e intestati a due distinti soggetti permettendo di bloccare oltre 19.000 euro. Dopo aver ricevuto gli indebiti bonifici, uno dei due truffatori contestualmente ha dirottato le somme indebitamente ricevute verso un ulteriore conto corrente, anch’esso sottoposto a sequestro mentre l’altro prelevava in contanti la somma di 5.000 euro.
L’utenza telefonica utilizzata per contattare Francesco è risultata essere intestata ad un cittadino straniero che non risulta essere mai stato sul Territorio nazionale. Al termine delle indagini sono stati deferiti all’A.G. due soggetti, classe 1969 e 1982, per truffa aggravata in concorso e riciclaggio.
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