La fototrappola “cattura” il lupo in Valle Antigorio
Le immagini riprese nella notte del 3 marzo inquadrano l'animale aggirarsi tra gli alberi, per poi allontanarsi tranquillamente nel bosco
Un esemplare di lupo che entra nell’inquadratura, si guarda un attimo intorno, per poi arrampicarsi sulla scarpata e scomparire di nuovo nella notte. Sono le immagini girate venerdì 3 marzo da una fototrappola installata nei boschi della Valle Antigorio. La presenza di lupi nelle Valli del Vco non è una novità. I grandi boschi dell’Ossola sono l’ambiente perfetto per questi animali e gli esperti sono a conoscenza da tempo della presenza di un branco che vive in quelle aree.
Gruppi di lupi sono presenti anche in Lombardia e di recente alcuni esemplari sono stati avvistati anche nelle città di Busto Arsizio e di Varese.
Il lupo ripreso in Valle AntigorioIl lupo, “Non una minaccia bensì una risorsa”
Gli autori delle riprese, preoccupati che il video possa attirare persone intenzionate a fare del male al lupo, hanno scritto una lettera per alleviare alcune paure diffuse legate a questo animale sottolineando anzi che «La presenza del lupo può diventare un’occasione ulteriore di sviluppo economico per la nostra valle».
La profezia di Anouk – Il lupo e i suoi predatori
Non capita spesso che su un giornale vengano pubblicate profezie! Almeno, non in tempi recenti… Se ci fosse stata – che so – una “Gazzetta del Salvatore” in Palestina, nei tempi giusti, magari avremmo non soltanto i racconti biblici, ma anche resoconti giornalistici dell’epoca e magari, per avere più diffusione, Isaia, Ezechiele, Geremia, Osea – i profeti del tempo – avrebbero scritto sulle pagine di una testata locale. Invece, abbiamo dovuto attendere il quindicesimo secolo, l’invenzione della stampa di Gutenberg, affinché i giornali ci regalassero articoli di cronaca, oppure articoli tematici, monografie… ma mai profezie.
Tra quello che, sempre più spesso, di recente, i giornali pubblicano, capita di leggere articoli che ci raccontano del lupo.
Leggiamo di questo animale, quando fa danni, mangiandosi una capra, una pecora o un cane, sia quando di danni non ne fa e gira, semplicemente, per i paesi, durante la sua fase di dispersione naturale sulle Alpi. Altre volte, i giornalisti ci raccontano di lupi uccisi, perché investiti dalle macchine, da i treni, oppure – più tragicamente – perché decapitati e appesi sotto cartelli insieme a messaggi raccapriccianti (in Val Chiavenna, sotto la testa mozzata di un lupo appesa sul cartello di ingresso di un paese, qualcuno aveva scritto “I PROFESSORI PARLANO, GLI IGNORANTI SPARANO”); quando vengono scuoiati e attaccati sotto pensiline del bus… Sono storie vere, che raccontano di conflitti e pregiudizi e spesso anche d’ignoranza e brutalità umana.
Capita che un lupo in dispersione – ovvero un lupo che, lasciato il proprio branco, cerca un proprio territorio ricco di prede e privo di competitori della stessa specie, dove installarsi a vivere, muovendosi tra paesi e case soprattutto nel periodo primaverile – finisca con l’incontrare un altro branco, che non vede di buon occhio l’invasione di casa propria, e finisce con l’ucciderlo. Oppure, capita che incontri il paraurti di una macchina o le ruote di un treno. Sono fatti inevitabili, in un mondo del tutto colonizzato dall’uomo, in cui le aree verdi sono spezzate tra loro come isole, che i selvatici devono raggiungere, attraversando un mare di cemento, di strade, di paesi e di difficoltà.
Ma c’è un fatto, in più… una circostanza, una pratica umana ben diversa, che merita queste righe e che ci permette, addirittura, di essere profeti.
Non vogliamo scrivere un articolo che qualcuno definirebbe “a difesa del lupo”: il lupo è un animale già protetto da una legge che ha oltre quaranta anni e che ha salvato dall’estinzione un predatore fondamentale per l’ecosistema. Non vogliamo difendere il lupo: crediamo, infatti, che il lupo faccia… il lupo e che, quindi si comporti da lupo: che mangi gli ungulati in eccesso (pensiamo ai cinghiali che hanno invaso anche il nostro territorio), sempre che qualcuno non gli dia da mangiare qualcosa più facile da catturare di un cinghiale di un quintale, con zanne che spesso sventrano anche cani di grossa taglia.
Questo articolo – com’è nel suo titolo e dalle premesse – è un articolo presuntuoso, magari che farà sorridere, ma in fondo, profetico!
In valle Antigorio, in particolare sopra Crodo, in queste settimane è arrivato un lupo. Forse sono addirittura due o più (qualcuno dice di avere sentito un esemplare ululare e un altro rispondergli, dall’altra parte della valle). Le prove della presenza sono molte: la predazione di un cervo, filmati che girano sulle chat locali, ora anche fototrappole che lo immortalano senza dubbio, proprio nel territorio delle frazioni del comune di Presepi sull’Acqua.
Uno di questi filmati è stato fatto dal nostro Comitato ed è quello che potete vedere in questa pagina: si tratta, probabilmente, di una lupa che abbiamo battezzato Anouk. Anouk, infatti, significa “Dio mi ha favorito” e, di certo, se questa lupa è riuscita a evitare incidenti in macchina, bocconi avvelenati, pallottole, incontri con altri branchi… è stata, in qualche modo, benedetta.
Anouk non ha (ancora) ucciso animali al pascolo brado, non ha causato incidenti e non ha fatto scappare tutti gli animali selvatici della valle: le nostre numerose fototrappole mostrano anzi una fauna di ungulati – cervi, caprioli, cinghiali – ricchissima: delle centinaia di video che riprendiamo, tre soltanto hanno catturato predatori, una volta la faina, una volta la volpe e un’altra volta il lupo. Questo va detto, perché si sappia che il lupo non spopola le valli dai suoi abitanti naturali e, anzi, aiuta i cacciatori a catturare le prede migliori. Il lupo, infatti, è un animale molto intelligente (come i vostri cani, che da lui discendono, possono confermare!): se deve scegliere se inseguire un capriolo sano che corre e salta come Marcell Jacobs oppure se catturarne uno vecchio o malato, che fatica a muoversi, sceglie sempre il secondo, lasciando ai cacciatori umani i trofei migliori. Aiuta nella selezione della specie, che – a differenza di quella fatta con il piombo – è detta, appunto, selezione naturale.
Da qualche giorno, noi che abitiamo tutti i giorni questa valle e giriamo costantemente tra frazioni, abitati e boschi, stiamo notando uno strano movimento di persone che si aggirano proprio dove i filmati della presenza del lupo hanno mostrato le prime immagini del suo ritorno. Pick-up che parcheggiano a bordo strada, gente che cammina dove mai nessuno era prima andato a farsi la camminata domenicale, perché si tratta – in fondo – di luoghi senza valore escursionistico; macchine con schiere di ragazzotti e uomini che girovagano chiacchierando del lupo, delle sue tracce, degli escrementi… dei suoi segni di presenza. Ci è persino capitato di scambiare quattro chiacchiere con loro:
“Ciao ragazzi, siete qui per il lupo che si aggira per la valle?”
I più coraggiosi ci hanno detto: “Eh… sì”.
“Ma siete appassionati dell’animale o siete cacciatori?”
Nessuna risposta.
Noi, in fondo, siamo convinti che si tratti di persone che amano la fauna selvatica, che vorrebbero trovare i grossi escrementi del lupo, pieni del pelo delle prede, come quelli che abbiamo fotografato noi e scattare foto; siamo certi… anzi, diciamola tutta, proprio certi non siamo… più che altro, siamo speranzosi che si tratti di persone come quelle che in molti luoghi partecipano a escursioni organizzate da guide ambientali…
Queste schiere di aspiranti naturalisti, di amanti della fauna alpina e del lupo rappresenteranno un’occasione ulteriore di sviluppo economico per la nostra valle: pensate che sulle Orobie bergamasche, dove il lupo è tornato prima che da noi a Crodo, vengono organizzate cose come questa: “Escursione “Sulle tracce del lupo”, Costo € 250 a persona. La quota comprende: due notti in rifugio o B&B, pensione completa, accompagnatore di media montagna, assicurazione RC e attività in natura”.
Il lupo, quindi, porta schiere di turisti a pernottare dove non sarebbero altrimenti andati senza la sua presenza, dando reddito ad albergatori, ristoratori e guide escursionistiche. Valli turisticamente all’avanguardia, sfruttano il lupo: chissà che magari qualche bed and breakfast, qualche hotel, qualche guida, anche qui nel VCO, in Antigorio, a Crodo, magari, colga questa opportunità economica e turistica che in moltissime parti d’Italia altri hanno già sfruttato proficuamente!
Purtroppo, però, – come abbiamo detto – tra i membri del nostro nutrito comitato abbiamo la fortuna di avere uno o due profeti, ma questi profeti non riescono a vedere un futuro luminoso per il lupo, qui.
Hanno paura che quei baldi giovanotti interessati al canide predatore, ritornato a darci una mano nella lotta contro la peste suina, il sovrappopolamento dei cinghiali, con il turismo ecologico intelligente, siano in realtà qui per capire come scacciare e forse, eliminare, un ospite sgradito.
Hanno paura – i nostri profeti – che presto vedremo un lupo morto, esposto da qualche parte con tronfio orgoglio da parte di chi non accetta il lupo per partito preso, perché ha paura che da domani avremo cento lupi in giro per Crodo e per la valle o perché teme che adesso che il lupo è tornato, non potrà più andare a caccia di cervi e caprioli come un tempo. Abbiamo detto che non deve temere, il cacciatore, che il lupo gli sia concorrente, anzi! Abbiamo letto da articoli scientifici, che un ecosistema naturale non sta in equilibrio se si affida solo alla presenza umana, senza un predatore al suo vertice a fare quella cosa che Madre Natura ha inventato (non vorremo credere di essere migliori di lei, no?…) e che si chiama seleziona naturale. Sappiamo, sempre avendo studiato ciò che Madre Natura ci insegna, che un branco di lupi che colonizza una valle, quando ci riesce, cresce al massimo fino a 4…6 esemplari…
Hanno paura, i nostri profeti, che le nostre foto-trappole non immortaleranno più Anouk, perché sarà stata abbattuta illegalmente. Col veleno, col piombo, con qualche altra forma di “intelligenza” e tecnologia umana.
Hanno paura che quell’occasione di rinascita ecologica e di opportunità economica che il lupo offre, dove viene ricevuto, accolto, tollerato, da noi non si realizzerà mai, perché prevarrà l’ottuso rifiuto, la gretta reazione alla novità, la difesa delle posizioni di comodo acquisite nel tempo, lo schieramento tra fazioni pro-lupo/contro-lupo, come se il lupo debba essere oggetti di tifo da stadio e di contrapposizioni…
Hanno paura, i nostri profeti: sono pessimisti e le loro profezie sono funeste e noi abbiamo deciso di scrivere questa lettera un po’ per ridere, un po’ per scaramanzia, un po’ perché vogliamo che si sbaglino e che Anouk viva serena in valle Antigorio.
Vogliamo dare credito a quattro ciarlatani profeti di sventura, oppure dimostrare al mondo che la nostra valle, il VCO, sono luoghi culturalmente e turisticamente all’avanguardia?
Comitato Salvaguardia Selvatici Vco
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