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Sci di fondo: grazie allo “snow-farming” Riale è tra le prime località a riaprire

La tecnica di conservazione della neve ha permesso alla stagione in Val Formazza di aprire le porte a inizio novembre. "Abbiamo “sfidato” questo pazzo clima e la mancanza di neve creandocela da soli"

Snowfarming - Riale - neve

In attesa che l’inverno faccia il suo dovere, a Riale, il borgo incastonato a 1800 metri nell’alta Val Formazza piemontese, la stagione dello sci di fondo è già pronta a partire.

L’appuntamento è per il week end del 4 novembre quando circa 1,5 km di pista saranno completamente innevati e quindi pronti a ospitare i comitati regionali di sci di fondo, gli atleti agonisti e le nazionali, gli sci club, ma anche i semplici amatori. Per i primi giorni di apertura si sono già prenotati i Comitati regionali della Valle d’Aosta e del Friuli Venezia Giulia, oltre ad alcuni atleti agonisti provenienti dalla Svizzera, che arrivano in Piemonte alla ricerca della prima neve stagionale. Ma l’elenco degli interessati è destinato ad aumentare.

Nell’epoca del cambiamento climatico e con il grave problema di nevicate sempre meno frequenti, come fa una piccola realtà come Riale ad essere tra le prime località europee a iniziare ufficialmente la stagione?

La risposta si chiama snowfarming, una tecnica di conservazione della neve che Gianluca Barp (nella foto sotto a cura di Roberto Lorenzina), imprenditore turistico locale e responsabile del Centro Fondo Riale, ha iniziato a sperimentare 5 anni fa e che lo ha portato lo scorso maggio a immagazzinare sotto tecnici teli geotermici circa 7mila metri cubi di neve. Un quantitativo che, nonostante l’estate torrida prolungatasi anche a settembre, è riuscito preservare in misura sufficiente (si registra una “perdita” di neve di circa il 40%) a garantire l’apertura della pista.

Gianluca Barp - Riale

In Italia, Gianluca Barp è il primo imprenditore a livello privato ad aver testato e portato a regime la tecnica dello snowfarming con teli geotermici realizzati con fibre di alluminio, intervallati da strati isolanti di ovatta. I teli vengono legati uno all’altro con un sistema di velcri e cuciture a filo. A impedire ai raggi UVA di penetrare contribuisce anche la loro azione riflettente.

E se una parte della pista è già pronta ad ospitare i primi atleti, in attesa che la neve di stagione copra la totalità dei 12 km complessivi dell’anello di Fondo, il comprensorio di Riale può offrire anche un insieme di servizi e strutture fondamentali per l’allenamento e il benessere degli atleti.

«In questi anni Riale ha saputo differenziarsi dalla concorrenza e proporsi come un’ottima palestra per gli atleti agonisti italiani e stranieri – dichiara lo stesso Gianluca Barp  -. Un luogo ideale per gli sci club e per le nazionali, che possono anticipare la propria impegnativa stagione grazie alla prima neve assicurata dallo snowfarming e possono trovare un insieme di opportunità e servizi capaci di agevolare la loro attività. In questi anni abbiamo investito molto con l’obiettivo di incontrare l’interesse dei professionisti».

«Abbiamo rinnovato le nostre attrezzature, ampliato e reso ancora più moderne e appetibili le nostre strutture. E abbiamo anche “sfidato” questo pazzo clima e la mancanza di neve creandocela da soli. I risultati di questo progetto sono arrivati: abbiamo infatti riscontrato un interesse in continua crescita da parte di atleti e team provenienti non soltanto dal nostro territorio, ma anche da altre regioni italiane e dall’estero, che hanno scelto il Piemonte e nello specifico la nostra piccola e ambiziosa località per dare il via alla loro stagione».

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Pubblicato il 30 Ottobre 2023
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