A inizio anno è stato rinvenuto nel Vco il corpo di un esemplare di aquila anatraia maggiore, specie rara in declino, che sverna anche in Italia provenendo dai Paesi del Baltico, con pochissimi esemplari (da 5 a 15). Questa è stata la prima segnalazione per il territorio del Vco e di tutto il Piemonte negli ultimi dieci anni.

Tra le cause della morte non si può escludere l’intossicazione da piombo (saturnismo), una piaga che colpisce moltissimi rapaci e avvoltoi ed è dovuta all’ingestione di carcasse e viscere di animali abbattuti con munizioni al piombo.

«Una soluzione rapida e a costo zero – spiega la Lipu – ci sarebbe: smettere di utilizzare proiettili al piombo. Oggi i proiettili costituiti da materiali atossici alternativi ci sono: la provincia di Sondrio è stata pioniera in tal senso, la prima in Italia e in Europa a bandire le munizioni con piombo per la caccia agli ungulati. Ma serve uno stop totale perché i bandi parziali si sono dimostrati inefficaci e disattesi».

«Proprio per questo – aggiunge l’organizzazione – da un’ampia rete di associazioni, Cras, musei e gruppi ornitologici italiani ed europei è nata la petizione “Stop al piombo sulle Alpi”, che ha già raccolto quasi 19.000 firme e che si spera continui a raccogliere le adesioni di tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia degli animali selvatici».