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Sventata la truffa del falso carabiniere a Domodossola. Bottino di oro e contanti nascosto negli slip

L'odioso raggiro è stato messo a punto ai danni di una anziana donna alla quale è stato fatto credere che il figlio avesse avuto un incidente per farsi consegnare soldi e gioielli. Ma uno dei truffatori è stato sorpreso dai Carabinieri

carabinieri domodossola

Un nuovo episodio di truffa con la modalità del “falso carabiniere”, nel Vco, a poca distanza dall’ultimo caso denunciato alla fine di marzo ai danni di una coppia di coniugi. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Domodossola hanno arrestato un 24enne per truffa aggravata in flagranza di reato e lo hanno denunciato a piede libero per il porto abusivo di un coltello. Da mesi la provincia e l’Ossola in particolare, sono oggetto delle attenzioni di truffatori senza scrupoli che adescano le vittime, perlopiù anziane, le contattano al telefono e tentano di truffarle con la cosiddetta tecnica del falso carabiniere.

L’ultimo caso risale alla giornata di ieri quando i militari hanno visto una persona sospetta alla stazione dei treni salire su un taxi. Sapendo che la tecnica di spostarsi a bordo di taxi o mezzi pubblici è un metodo spesso utilizzato per dissimulare gli spostamenti, i carabinieri hanno deciso di seguire, con auto di copertura, il taxi. Il veicolo si è diretto verso Vogogna, dove il giovane sospetto è sceso dal mezzo in prossimità di un centro abitato. Dopo aver suonato al campanello di un’abitazione e non ottenendo risposta, il giovane ha iniziato a girovagare per le vie limitrofe.

Senza mai perderlo di vista i carabinieri hanno continuato a seguirlo a distanza, notando che lo stesso era entrato in un complesso abitativo. Dopo esserne uscito a distanza di qualche minuto, e prima che potesse riprendere il taxi, i Carabinieri hanno deciso di fermarlo e identificarlo. Sottoposto ad un primo controllo il ragazzo, di origini campane e residente nel milanese, è stato trovato in possesso di un coltello. Questo ha permesso ai militari di accompagnarlo nella vicina caserma di Premosello Chiovenda dove, sottoposto a perquisizione personale, ha consegnato una busta di carta contenente denaro contante e gioielli in oro che nascondeva negli slip.

Alla richiesta della loro provenienza la risposta è stata che erano suoi e che li aveva nascosti perché non aveva un altro posto sicuro. Proprio durante queste operazioni, i carabinieri forestali di Vogogna hanno chiamato i colleghi di Premosello riferendo di essere appena stati contattati da una donna verosimilmente vittima di una truffa del falso carabiniere. Contattata la vittima, i militari non ci hanno messo molto a capire che il giovane che avevano fermato era uno degli autori della truffa, ed in particolare l’incaricato al ritiro dei soldi e dell’oro. I carabinieri hanno accertato che un complice, spacciandosi per “il Comandante dei Carabinieri” aveva chiamato la vittima, una donna di 84 anni, sul telefono cellulare dicendole che il figlio aveva investito un ciclista.

Al momento era trattenuto in caserma e rischiava di andare in carcere se la madre non avesse consegnato 12mila euro. Non avendo quella cifra in casa, la vittima ha risposto che sarebbe dovuta andare in banca, ma il suo interlocutore la bloccava dicendole che non c’era tempo e che di lì a poco il figlio sarebbe stato portato in tribunale. Nel frattempo le passava un altro uomo che si presentava come l’avvocato, che le diceva che sarebbero bastati 5mila euro e l’oro che aveva in casa.  Ad ogni tentativo della donna di riagganciare per contattare uno degli altri figli, il suo interlocutore glielo impediva dicendole che non c’era tempo. Quando la donna provava a riagganciare veniva immediatamente richiamata ed ammonita a non chiudere la conversazione.

Alla fine la vittima è stata invitata a riporre soldi e oro in una busta da consegnare ad un altro carabiniere che sarebbe passato di lì a poco. Cosa che l’anziana ha fatto, scrivendo su un lato il proprio nome e cognome e sull’altro il nome del carabiniere che sarebbe passato. Poco dopo al cancello si è presentato un giovane che ha ritirato la busta e si è allontanato. Il tutto mentre la vittima era ancora trattenuta al telefono dal suo interlocutore. Solo dopo aver chiuso la chiamata e aver contattato il figlio, si è resa conto di essere stata truffata. Dopo aver raccolto la denuncia della vittima, i carabinieri non hanno avuto alcun dubbio sulla provenienza della busta trovata addosso al ragazzo. Su un lato c’era il nome della vittima e sull’altro il nome del presunto carabiniere che l’avrebbe ritirata. All’interno oltre 130 grammi di monili in oro. Ai veri carabinieri non è restato che dichiarare in arresto il “falso collega” per truffa aggravata. Il ragazzo è stato trattenuto nella caserma di Domodossola in attesa dell’udienza per direttissima. Il Giudice del Tribunale di Verbania, dopo averlo interrogato, ha convalidato l’arresto applicandogli la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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Pubblicato il 13 Aprile 2024
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