Il docufilm “Il contrabbando non è peccato” arriva a Domodossola
La proiezione sarà giovedì 20 giugno al Teatro Corso
Il contrabbando non è peccato, docufilm del regista Nicola Buffoni e degli autori Alessio Cusano e Andrea Delvescovo prodotto da San Norberto Sei, sarà proiettato per la prima volta giovedì 20 giugno alle ore 21 al cinema Corso di Domodossola.
Un documentario che indaga un fenomeno comune a tutte le aree di confine: il contrabbando di fatica. Si tratta di un’opera che ha coinvolto giornalisti italiani e svizzeri, storici, spalloni, finanzieri e guardie di confine elvetiche. Ne sono stati interpreti: Teresio Valsesia, Andreas Weissen, Pier Antonio Ragozza, Raphael Rues, Ferruccio Del Zoppo, Giacomo Sandretti, Piergiorgio Novellini, Attilio Marta, Vittorio Claisen, Mario Galletti, Mario Zana, Bartolomeo Bionda, Marino Bionda, Guglielmo Zani, Giancarlo Tabachi, Assunta Vescio, Guido Vittone, Roberto Marone, Tracco, Giacomo Bottacchi, Mario Truffa, Enrico Corbelli, Sandra Olzer, Elena Maffeis, Stefano Mura, Felice Darioli, Otello Segantin, Guido Concina, Enrico Sannicandro, Ezio Filippi, Giuliano Leonardi, Rolf Gruber e Paolo Crosa Lenz. Quest’ultimo rappresenta lo studioso ossolano che nella sua casa di montagna, alla tenue luce della fiamma del camino, raccoglie le testimonianze e le vicende di quegli anni.
Un lavoro che è stato possibile anche grazie al sostegno di associazioni locali sensibili a questo tema come: i Sentieri degli Spalloni, il Museo della Montagna e del Contrabbando di Macugnaga e il Museo dello Spallone di Masera. Fondamentale il contributo culturale della redazione del giornale “Il Rosa”, il sostegno del CAI Piemonte e delle sezioni CAI Macugnaga, Novara e Varano Borghi.
«Presentare – commenta il regista Nicola Buffoni – il film a Domodossola e per la prima volta in Ossola mi da un’emozione particolare, perché il progetto racconta una memoria di questa Valle. È stato un privilegio aver avuto la possibilità di raccogliere le testimonianze autentiche di spalloni e finanzieri. Un progetto che dopo tre anni ritorna a casa e per noi è l’occasione di ringraziare e abbracciare un territorio al quale siamo particolarmente legati».
L’opera è stata selezionata dalla giuria della 72°edizione del Trento Film Festival ed è stata proiettata nella categoria “Terre Alte”. Attualmente è inserita nel circuito distributivo Trento Film Festival 365.
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