Stuprata nel bosco dello spaccio, il compagno la vendica uccidendo il pusher: un arresto a Oleggio
Il delitto maturato nel sottobosco fra piccola criminalità e dipendenze. Denunciata a piede libero anche la donna per il concorso morale nella condotta delittuosa del compagno, che ha pugnalato a morte lo spacciatore per rivalsa
Un regolamento di conti. La prima ipotesi scaturita dalle indagini sul corpo dell’uomo trovato morto accoltellato in uno dei boschi dello spaccio che costellano la grande area senza confini fra Varesotto, Novarese e Milanese, era per i carabinieri da inquadrarsi in un contesto del genere.
Ma la droga, che in questa vicenda certamente un peso determinante l’ha avuto, è stata uno degli elementi attinenti all’omicidio volontario aggravato che ha portato all’arresto di un uomo e alla denuncia della sua compagna.
Il movente che ha lasciato senza vita F.C, marocchino 28enne trovato morto nei boschi di Oleggio, nel Novarese, era la rivalsa di D.N., 33 anni, italiano, che voleva vendicare lo stupro della compagna.
«I fatti sono da collocare nel contesto degradato dello spaccio di sostanze stupefacenti in cui la donna, la sera del 24 luglio scorso dopo aver acquistato una dose di stupefacente da F. C., nei boschi di Oleggio, sarebbe stata da questo stuprata nei pressi del luogo in cui è stato poi ritrovato il suo cadavere», spiegano i carabinieri di Novara.
La sera del 25 luglio l’arrestato, istigato alla vendetta dalla compagna, si sarebbe recato nel luogo di spaccio abituale del pusher, lo avrebbe avvicinato e lo avrebbe aggredito pugnalandolo a morte con un coltello.
Fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono state, oltre a procedure investigative di carattere tecnico, alcune testimonianze raccolte da persone che hanno incontrato per strada l’arrestato mentre si allontanava frettolosamente dal luogo del delitto diretto verso la propria abitazione. L’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Novara dove ieri è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia del Gip che ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere.
Martedì 6 agosto scorso i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Novara hanno notificato un “fermo di indiziato di delitto” emesso dalla Procura della Repubblica di Novara nei confronti di D.N., celibe, pregiudicato, ritenuto responsabile di omicidio volontario in concorso del marocchino classe 96, irregolare e senza fissa dimora.
Nel medesimo contesto è stata denunciata per gli stessi reati, ma in stato di libertà, la sua compagna D.F. classe ’95, che è stata ritenuta concorrente morale della condotta delittuosa dell’uomo.
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