Da Houellebecq a Walter Siti: a Torino torna il festival dell’identità
Radici è un progetto della Fondazione Circolo dei lettori a cura di Giuseppe Culicchia con il contributo della Regione Piemonte-Assessorato Regionale all’Emigrazione
Radici, il festival dell’identità (coltivata, negata, ritrovata) torna in autunno a Torino per la seconda edizione. Alla luce di quanto sta accadendo intorno a noi, in un mondo che sempre più pare accelerare un processo di cambiamento radicale rispetto a quanto conoscevamo e non di rado davamo per scontato, processo che investe ogni ambito, dalla geopolitica alla sessualità, dalla religione al linguaggio, il festival torna a interrogarsi sul tema dell’identità e sul nostro rapporto con noi stessi e con l’Altro da noi.
Radici è un progetto della Fondazione Circolo dei lettori a cura di Giuseppe Culicchia con il contributo della Regione Piemonte-Assessorato Regionale all’Emigrazione; il festival è in programma da giovedì 24 a domenica 27 ottobre tra il Circolo dei lettori e il Cinema Centrale. Dopo il successo culturale e di pubblico della prima edizione, Radici torna con una nuova serie di incontri e riflessioni sul tema dell’identità, individuale e collettiva, esplorata in un contesto sociale sempre più complesso e omologato. Radici segna il ritorno in Italia del romanziere, poeta e saggista francese Michel Houellebecq che lunedì 14 ottobre h 21 arriva al Circolo dei lettori a Torino per l’anteprima del festival, in dialogo con Ottavia Casagrande e in collaborazione con La nave di Teseo. Attraverso grandi voci e opere, Radici indaga come i cambiamenti culturali abbiano trasformato la nostra percezione del sé, invitando a riflettere sulla consapevolezza della propria individualità e del mondo.
«La prima edizione di Radici è stata accolta con grande interesse da parte del pubblico e dei media: segno evidente che una riflessione a partire dal tema dell’identità nelle sue possibili declinazioni è oggi più che mai necessaria, alla luce degli interrogativi che pone il nostro tempo in riferimento alle identity politics, al nostro rapporto con le radici stesse dell’Occidente, alla cosiddetta cancel culture e a ciò che si prospetta con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale. In questa seconda edizione avremo modo di incontrare persone che in ambiti diversi, dalla narrativa alla filosofia, dalla scuola alla politica, si sono confrontate con tutto questo, avvertendo l’urgenza e il bisogno di farlo dai rispettivi punti di vista» racconta Giuseppe Culicchia, curatore di Radici.
«Ritorna Radici, il festival che riflette sull’identità, sul nostro rapporto con noi stessi e con l’altro da noi. Si è appena chiuso, con grandissimo successo, Torino Spiritualità ed ecco che, nella programmazione culturale dei 18 anni del Circolo dei lettori, fa già capolino un altro festival. Anche quest’anno un “panel” molto variegato e, soprattutto, si ripropone la efficacissima contaminazione tra letteratura e cinema. Un festival giovane, giunto appena alla seconda edizione, ma che già si caratterizza come un appuntamento imperdibile e molto atteso. Una serie di incontri e di appuntamenti che ci predispongono al dialogo e all’ascolto: questo è “Radici” e questo il fine che si propone» commenta Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori.
«Radici consente di affrontare il tema dell’identità, partendo dal cuore delle radici dei piemontesi nel mondo, ed allargando poi lo sguardo alla spiritualità, alla geopolitica ed alla riflessione su cosa siamo e cosa saremo» conclude l’Assessore regionale all’Emigrazione Maurizio Marrone.
Il programma, da giovedì 24 a domenica 27 ottobre
Dopo l’incontro con Michel Houellebecq, il festival giorno per giorno apre giovedì 24 ottobre al Circolo dei lettori con Aldo Ferrari, che presenta Russia. Storia di un impero eurasiatico, Mondadori (h 16, introduce Giuseppe Culicchia), seguito da un confronto sull’identità nazionale nella scuola con Ernesto Galli della Loggia, a partire dal suo libro Insegnare l’Italia, Scholé (h 17.30, con Elena Loewenthal). La prima serata di Radici inizia con il grande ritorno di Irvine Welsh con il nuovo romanzo Resolution, Guanda (h 19 con Massimo Bocchiola), opera in uscita dello scrittore scozzese che torna a raccontare Ray Lennox, il poliziotto di Il Lercio e Crime; si prosegue con la lettura scenica di Tiziano Scarpa che esplora virtù e vizi dell’umanità (h 21). A seguire è tempo di musica con Saba Anglana & UConsolo, insieme a Fabio Barovero, un concerto che fonde lingue e suoni tradizionali (h 22). Il festival è anche cinema: ogni sera, in collaborazione con Aiace Torino, a Radici di Mezzanotte al Cinema Centrale vengono proiettati film che esplorano le vite e i luoghi dei protagonisti del festival. La rassegna inizia con Trainspotting, il potente film diretto da Danny Boyle e ispirato al celebre romanzo di Irvine Welsh (h 24, presentato da Giuseppe Culicchia ed Enrico Verna).
Venerdì 25 ottobre il programma prosegue con un’analisi delle storie piemontesi nel mondo con Davide Gandolfi (h 15) e una riflessione sul ritorno e la fuga dalle origini con Federica Manzon, autrice di Alma, Feltrinelli, libro vincitore del Premio Campiello e Romana Petri, che ha pubblicato nel 2024 Tutto su di noi, Mondadori (h 17,con Giulia Ciarapica). La scrittrice Andrea Marcolongo guida il pubblico alla scoperta delle radici della civiltà occidentale (h 19), mentre il celebre maestro del trasformismo Arturo Brachetti racconta il suo rapporto con il concetto di identità (h 20.30). La programmazione musicale continua con il folk de La Cricca dij Mescià (h 22,con Maurizio Bongiovanni, fisarmonica, Daniele Ronco, voce, Matteo Ternavasio, chitarra, Simone Chiappalone, basso, Emanuele Bevione, fiati, e Davide Barbero, percussioni). In fondo alla serata, al Cinema Centrale per Radici di Mezzanotte, il secondo film in programma è Troy di Wolfgang Petersen.
La terza giornata di Radici, sabato 26 ottobre si apre con Tommaso Pincio che riflette sulla trasformazione di Roma (h 11), seguito da Milena Agus e il suo romanzo Notte di vento che passa, Mondadori (h 12, con Francesca Angeleri). Nel pomeriggio, l’Imam Idris Abd Al-Razzaq Bergia affronta il tema del dialogo interculturale (h 15, con Edoardo Cigolini), mentre Marco Tarchi e il giornalista Antonio Carioti ripercorrono la storia della destra italiana a partire dal libro Le tre età della fiamma, Solferino (h 16.30, modera Giorgio Ballario). In serata, Evelina Christillin e Pasquale Bruno discutono delle identità calcistiche torinesi (h 18, insieme a Giuseppe Culicchia), segue un incontro con Italo Cassina, Juana Elias e Davide Gandolfi,a partire dal documentario Radici, di Italo Cassina e Juana Elia (h 19), mentre Domenico Quirico porta una riflessione sui conflitti moderni (h 20.30). La giornata si conclude con il concerto del gruppo Li Barmenk (h 22, con Enea Berardo, voce, ghironda e concertina, Matteo Frasca, voce, organetto e ukulele, Marco Peracchione, tuba, tromba e trombone, e Ivana Vottero Reis, batteria e percussioni) e la proiezione al Cinema Centrale di The Hurt Locker di Kathryn Bigelow (h 24).
Domenica 27 ottobre, giornata conclusiva della 2. edizione di Radici, si apre con Margherita Oggero, che esplora il legame con il luogo in cui si è cresciuti (h 11), e Daniele Mencarelli, che racconta il viaggio emotivo di un giovane tornato a casa nel romanzo Brucia l’origine, Mondadori (h 12, con Miriam Massone). Il filosofo francese Alain De Benoist discute di una visione alternativa di Europa (h 15, con Luca Beatrice); a seguire Maurizio Ferraris invita a riflettere sul nostro rapporto con il mondo (h 17). La giornata si chiude con lo scrittore Walter Siti, che esplora l’evoluzione del corpo nella storia (h 19, con Giuseppe Culicchia), e un omaggio musicale a Leone Sinigaglia, eseguito dall’Ensemble Salomone Rossi (h 21, con Lydia Cevidalli, violino, Rosario Tedesco, voce, e Laura Vergallo, pianoforte).
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