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“ArcheologA, storie di preistoria” in biblioteca ad Arona

Appuntamento con l'autrice, Monica Piancastelli, giovedì 14 novembre alla biblioteca civica

museo arona

Giovedì 14 novembre, alle ore 18, alla biblioteca civica, Monica Piancastelli presenterà il suo nuovo scritto dal titolo “ArcheologA, storie di preistoria: un’autobiografia”, dialogherà con l’autrice Anna Bernardoni, Conservatrice archeologa presso ArcheoMuseo Khaled al-Asaad di Arona.

Monica Piancastelli ha lavorato come geoarcheologa per 20 anni in decine di cantieri di scavo in gran parte delle regioni italiane. Nel 1989 ha fondato il primo Studio Associato di professionisti nel nord Italia. Come docente a contratto presso l’Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Archeologia, Campus di Ravenna, ha svolto lezioni di Sedimentologia nel Master “Studio, Restauro e Contesto territoriale del Materiale Archeologico” e corsi professionali per tecnici di scavo nella provincia di Ravenna. Ha tenuto e organizzato conferenze in collaborazione con il Museo Archeologico di Milano e con l’Università degli Studi di Bologna.

Il racconto, nel ripercorrere un’intera vita dedicata all’archeologia, offre uno spaccato della società italiana, dalla fine degli anni ’70 alla fine degli anni ’90, riferito all’ambiente di studio e di lavoro di archeologi e archeologhe impegnati nelle ricerche sul campo, di ragazze e ragazzi accomunati dalla passione per l’archeologia, disposti a sopportare le fatiche fisiche e i molti disagi materiali che il lavoro sul terreno comportava. Un omaggio al lavoro sul campo di tanti giovani, spesso e ancora oggi sottovalutato.

L’Assessore comunale alla conservazione e valorizzazione dei beni storici della città Davide Casazza interviene: “Come amministrazione riteniamo che l’incontro con la dott.ssa Archeologa Monica Piancastelli possa rappresentare un’occasione di dialogo culturale e sociale per sottolineare l’importanza che l’archeologia e la professione di archeologa detiene all’interno del nostro panorama nazionale culturale. Essere il primo a scoprire un tesoro oppure poter fornire ricostruzioni della vita degli antenati non dev’essere vista come una mera forma di attività culturale, ma dev’essere considerata da tutti come una vera e propria attività di ricerca volta a promuovere e valorizzare la nostra storia e la nostra cultura dove con lo scavo e i reperti ritrovati possiamo conoscere il nostro passato per capire il presente. Un incontro di grande interesse e valore per tutti, ragazzi e famiglie”.

Pubblicato il 11 Novembre 2024
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