“Il cacciatore di alberi”, la fiaba ispirata all’Ossola per riscoprire il legame con la natura
Il racconto scritto da Matteo Antonio Rubino e illustrato da Gabriele Morlacchi è un monito a ritornare bambini e ad aprire di nuovo gli occhi allo stupore e alla bellezza
Una storia ispirata dalle montagne e dai boschi dell’Ossola per riscoprire la bellezza della vita e ricostruire quel legame con la natura che la tecnologia ha indebolito. È la morale che corre tra le righe di Il cacciatore di alberi: il nuovo libro di Matteo Antonio Rubino illustrato da Gabriele Morlacchi e pubblicato da Segui le tue Parole.
La trama
La fiaba segue la storia di Vitale, un bambino che abita in un alpeggio insieme al padre boscaiolo e al resto della sua famiglia. Tra le montagne, Vitale conduce una vita dura ma felice, così innamorato com’è di quei luoghi incontaminati che circondano la sua baita. La spensieratezza, però, svanisce all’improvviso, quando il padre muore in un incidente durante il lavoro.
Vitale è quindi costretto a crescere in fretta, prende la scure e diventare a sua volta boscaiolo per sostenere la sua famiglia. Un lavoro che svolge con rabbia e risentimento verso quel bosco che credeva suo amico e che invece gli ha portato via una persona che amava. Solamente l’incontro con una misteriosa vecchina durante una bufera riuscirà a risvegliare nel cuore di Vitale la passione per il suo lavoro – così importante per l’ambiente montano – e soprattutto ad aiutarlo a ritrovare quell’armonia che da bambino lo legava al bosco e alla natura.
«A volte solo la magia può farci riscoprire la bellezza della natura»
Il cacciatore di alberi racconta una storia di crescita, ma al centro della fiaba c’è un altro tema ugualmente importante: il rapporto tra l’essere umano e la natura. Una relazione che la tecnologia ha messo in difficoltà, ma che ogni persona è spinta a ricucire.
«Si tratta di un tema molto attuale sia collettivamente che nell’ambito individuale – spiega l’autore -. Da bambini viviamo immersi nella meraviglia, ma man mano che cresciamo finiamo per abituarci a tutto ciò che una volta ci riempiva di stupore. A volte è solo con l’aiuto della magia che possiamo riaprire gli occhi e scoprire di nuovo la bellezza della natura».
Una fiaba ispirata all’Ossola
I luoghi immaginari nei quali è ambientata la fiaba sono direttamente ispirati alle montagne dell’Ossola. «Sono i miei luoghi del cuore – racconta Rubino -. Lavoro come impiegato, ma la mia seconda attività è proprio tagliare la legna. Unito alla mia passione per le montagne, i boschi e la natura, tutto questo non poteva che portarmi ad ambientare la mia prima fiaba in un luogo ispirato all’Ossola».
Il cacciatore di alberi è stato premiato al concorso letterario Milano International nella sezione “favole”. Il libro è disponibile in libreria. Oppure è acquistabile online a questo link.
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