“Vi esorcizzo, pestiferi lupi”. La messa in Valstrona scatena la polemica
La preghiera preconciliare ha suscitato le reazioni e le critiche del mondo ambientalista e non solo, all'opposto proteste contro articoli che commentavano il fenomeno. Così si è arrivati alle minacce di denunce
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A Forno in Valstrona, tra Cusio e Ossola, si celebra la messa contro la presenza del lupo e si scatena la polemica.
La messa risale al 15 febbraio scorso ma l’eco, dalla valle piemontese, è risuonato fino a valle e ha acceso il dibattito.
“Vi esorcizzo pestiferi lupi, in nome di Dio padre onnipotente, di Gesù Cristo figlio suo unigenito, dello Spirito Santo che procede da entrambi, a ritirarvi immediatamente dalle nostre campagne, dove non abiterete più e a trasferirvi altrove, dove non possiate nuocere a nessuno”, è il testo della preghiera in latino (preconciliare) recitata durante la messa che ha accompagnato un convegno sul lupo.
«Abbiamo ripristinato la messa del lupo perché ultimamente abbiamo constatato che c’era un po’ di malcontento. Forno ha tradizione di questa messa che risale al 1762» ha dichiarato il parroco di Forno, don Gaudenzio Martini, ai microfoni della Rai del Piemonte.
La messa “anti-lupo” ha suscitato interesse nei media locali e non solo.
La polemica si è accesa intorno a un articolo del giornale Il Dolomiti, quotidiano del Trentino-Alto Adige/Sudtirolo, che peraltro già nel 2024 si era occupato della vicenda.
L’autore – invocando un approccio razionale alla presenza del lupo – parla di «un rituale para-religioso che, ovviamente, dà il senso delle cose: di quanta superstizione ci sia ancora dietro queste figure, di come c’è chi si approcci al fenomeno schiavo di paure ancestrali, chiedendo l’aiuto di divinità, formule magiche o poco più, che vede nel lupo il ”maligno” spogliandosi, quindi, completamente di un approccio razionale al tema (l’unico che andrebbe promosso)».
La frase ha suscitato l’indignazione dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurale, che “ha inoltrato formalmente al Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino una segnalazione, con richiesta di provvedimento disciplinare, nei confronti del giornalista Luca Pianesi”, direttore del giornale e autore anche dell’articolo. Il testo viene contestato come ostacolo alla libertà di religione e l’associazione arriva a ipotizzare che si sia in presenza del reato di “vilipendio a chi professa una confessione religiosa”.
Altro reato viene all’opposto ipotizzato, leggendo le parole della preghiera, dalla “Associazione italiana difesa animali e ambiente”, con sede a Pregnana Milanese, che si è rivolta alla Procura di Verbania con «una denuncia contro il celebrante per istigazione all’uccisione di animali selvatici e per maltrattamento di animali».
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L’episodio ripropone la contrapposizione spesso netta tra chi difende la presenza del lupo e chi invece lo considera una minaccia, in particolare per gli animali d’allevamento (e talvolta d’affezione). Il numero di lupo è in crescita sulle Alpi: a differenza che in secoli lontani il lupo tende a tenersi lontano dagli esseri umani e dalle aree più abitate.
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