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Verdi Locarnesi: “Vietare l’oleandro da parchi e giardini”

Nell'interrogazione chiedono di bandirlo da parchi e giardini, pubblici e privati, del quartiere Rusca

Bandire l’oleandro da parchi e giardini, pubblici e privati, del quartiere Rusca.

L’hanno chiesto, nell’interrogazione sul patrimonio arboreo della città discussa nell’ultimo consiglio comunale, i Verdi locarnesi. Che l’oleandro fosse rischioso per l’uomo, questa la sottolineatura storico botanica, lo si sa dai tempi di Napoleone quando alcuni soldati del Bonaparte che ne avevano maneggiato i rami morirono. E’ possibile che l’oleandro sia nocivo per l’uomo, questo il tenore della risposta del Municipio, ma solo perché i soldati utilizzarono i rami per farne degli spiedini. I Verdi eccepivano sulla direttiva dell’ufficio tecnico che indicava gli oleandri come essenze vegetali particolarmente adatte per le alberature di giardini pubblici e privati. L’annotazione storico-botanica dei Verdi, per l’esecutivo di Locarno, è una considerazione “fuori contesto”. La scelta dell’oleandro per il quartiere Rusca è determinata dalle particolari condizioni climatiche di quella porzione di territorio comunale.

L’interrogazione però non si limitava al precedente napoleonico. Era molto più complessa e articolata, chiedeva un quadro complessivo sull’estensione e lo stato di manutenzione del verde pubblico cittadino. La superficie del verde urbano a Locarno, precisa i messaggio del Municipio, è il 14,2% della superficie complessiva della città “una percentuale ben superiore a quella degli altri centri del cantone”. Un’estensione che costituisce un polmone verde con positive ricadute ambientali, sanitarie, sociali, ricreative, estetiche gestito tenendo conto di diversi parametri fra i quali l’evoluzione climatica e la tutela della biodiversità. “I progetti che prevedono una messa a dimora di nuove alberature – si legge nel Messaggio – partono sempre da un’analisi dell’ambiente circostante considerando diversi fattori legati “allo sviluppo urbanistico, ai cambiamenti climatici, alle isole di calore, alla capacità di assorbimento di anidride carbonica, ai parametri del Piano regolatore, alle dimensioni e agli ingombri dell’albero adulto, agli orientamenti degli assi stradali”.

Pubblicato il 03 Agosto 2020
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