Verità e dubbio
Si chiama euristica della disponibilità: ci preoccupiamo per fenomeni o eventi improbabili, addirittura inesistenti, e al tempo stesso, ci esponiamo a gravi rischi senza consapevolezza o cautela
Immersi da un flusso continuo e disregolato di consumo di informazioni dai media e dai social, soffriamo sempre più d’incongruenza fra paure emotive soggettive e pericoli oggettivi. Si chiama euristica della disponibilità: ci preoccupiamo per fenomeni o eventi improbabili, addirittura inesistenti, e al tempo stesso, ci esponiamo a gravi rischi senza consapevolezza o cautela. Vediamo tre esempi emblematici.
FEMMINICIDI E OMICIDI
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, quest’anno gli omicidi volontari in Italia sono stati 263. Le donne uccise sono state 109, il 42 per cento sul totale. Tra questi, i femminicidi, cioè avvenuti in ambito familiare o affettivo, hanno riguardato 93 donne, oltre il 35 per cento di tutti gli omicidi volontari consumati quest’anno (+1 per cento rispetto ai dati dello scorso anno). Tra le vittime donne, 63 sono state uccise da partner o ex partner. Come qualcuno ha affermato «In Italia senza i femminicidi avremmo il 40 per cento degli omicidi in meno».
Tuttavia, questo non significa affatto che non ci siano stati progressi nella riduzione degli omicidi, tutt’altro, negli ultimi decenni gli omicidi volontari in Italia sono costantemente in calo. Nel 1990 erano 1.773, nel 2020 271: oltre sei volte di meno. Secondo i dati più aggiornati delle Nazioni Unite il nostro Paese, con 0,5 eventi per 100 mila abitanti, ha tra i tassi più bassi al mondo di omicidi rispetto al numero della popolazione, cioè meno della metà di Francia e UK e molto meno della Germania, e il 3% dello stesso indice degli Stati Uniti (dove la probabilità di essere morti ammazzati è 32 volte quella italiana).
Fonte: https://worldpopulationreview.com/country-rankings/murder-rate-by-country
COVID-19 E CONTROLLI
Dalla fine di febbraio 2020 ad oggi mi sono spostato alcune centinaia di volte e non sono mai stato fermato o controllato in qualsiasi modo dalle Forze dell’Ordine (né per ragioni Covid-19 né per altre ragioni). Quindi ho sviluppato una percezione personale che ci siano pochi controlli. E sbaglio. Sul sito ufficiale del Ministero dell’Interno sono disponibili le statistiche sulle attività di controllo della polizia per il contenimento dell’emergenza dell’epidemia di coronavirus. I dati per il mese in corso sono giornalieri e arrivano fino a qualche giorno fa, mentre i dati da gennaio a ottobre sono consultabili in report mensili.
Dall’inizio dell’anno le persone controllate dalle forze dell’ordine sono state quasi 29 milioni. Tra queste, quasi 200 mila persone sono state sanzionate (lo 0,7 per cento sul totale dei controllati) e circa 3.200 sono state invece denunciate (lo 0,01 per cento sul totale), perché fuori casa nonostante fossero in quarantena. Il mese con più persone controllate è stato marzo, seguito da settembre, mentre il mese con meno controlli è stato ottobre.
Fonte: https://www.interno.gov.it/it/servizi-controllo-dal-1-gennaio-5-dicembre-2021
IMMIGRAZIONE E LAVORO
Secondo una ricerca Eurispes del 2020, il 63% degli italiani ha diffidenza verso gli immigrati perché aumentano la criminalità (60%), aumentano il rischio di malattie (39%), minacciano l’identità culturale (36%) e tolgono lavoro agli italiani (35%).
In particolare, su quest’ultimo aspetto una ricerca della Banca d’Italia indica invece che i migranti non tolgono lavoro agli italiani. «I lavoratori stranieri tendono a svolgere attività diverse da quelle dei residenti, che tendono a spostarsi su impieghi con un maggior grado di qualificazione», dice Luigi Cannari, vicecapo dipartimento economia e statistica di via Nazionale. Ne sono prova anche i recenti dati del rapporto Censis sulla resilienza alla pandemia degli imprenditori stranieri. Durante la pandemia, in risposta alla mancanza di lavoro dipendente, i migranti hanno continuato a mostrare la loro vitalità. A fine giugno gli imprenditori stranieri sono 465.352 (+2% rispetto al 2020) e rappresentano il 16% del totale. Due sono i settori in cui la loro presenza è più evidente: il commercio e le costruzioni. Gli esercizi commerciali a titolarità straniera, generalmente gestiti da marocchini, bangladesi, cinesi (con senegalesi e nigeriani particolarmente attivi nel commercio ambulante) hanno retto alle restrizioni del periodo pandemico e a fine giugno 2021 si contano 180.225 imprese, che valgono il 21% dell’intero settore. Le imprese edilizie con un titolare straniero, in genere di nazionalità rumena o albanese, sono 123.109, rappresentano il 27% del comparto e nell’ultimo anno sono cresciute del 4,0%. Infine, durante l’emergenza sanitaria sono aumentate anche le imprese agricole con titolare straniero (+5%).
Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/bankitalia-migranti-non-tolgono-lavoro-italiani-AClnQGY
Nonostante i dati autorevoli e oggettivi, i dubbi restano. Giustamente e praticamente. È pericoloso prendere un treno per una giovane donna da sola dopo una certa ora. È vero che c’è un baco nei sistemi di controllo del certificato vaccinale. Con una percentuale di economia sommersa del 30% analizzare il lavoro in Italia solo con le statistiche ufficiale, è quantomeno riduttivo. Dobbiamo continuare ad alimentare il pensiero critico, non solo quello tecnologico, e una conversazione aperta alle prospettive di tutti, evitando di adagiarci sulle verità assolute, che in una società liquida sono l’arma più tagliente della politica di controllo delle masse.
“La verità è un mare di fili d’erba che si piegano al vento; vuol essere sentita come movimento, assorbita come respiro. È una roccia solo per chi non la sente e non la respira”, Elias Canetti.
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