“Una vetrina per i film poveri di budget ma ricchi di contenuto”
Dietro le quinte della prima edizione del Festival del cinema povero. Il direttore della rassegna, Giancarlo Buzzi, presenta il progetto e offre qualche anticipazione
126 pellicole provenienti da 31 nazioni diverse. La prima edizione del Festival del cinema povero parte con un grande potenziale. Cinema povero dunque ma solo in termini di risorse: «Il festival – spiega il direttore della rassegna, Giancarlo Buzzi – nasce da un’associazione culturale di nome "La Calebasse", termine che in Africa si riferisce a un contenitore ricavato da una zucca. Un involucro semplice, il cui contenuto è invece spesso prezioso, come l’acqua o il cibo. Il nostro festival vuole essere un contenitore povero per contenuti ricchi»
Buzzi, Quando e nato e da cosa ha preso ispirazione il festival?
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L’idea iniziale mi venne nel 2007, dopo aver girato nel 2006 con Fernando Dos Santos, tecnico dell’Euratom, un film: “Il fuoco che cade”. Da allora mi sono impegnato a portare avanti quest’idea finché ho trovato “il Mercante di caffè”, associazione che fa capo a Giancarlo Samaritani, rappresentante del caffè Chicco D’Oro, autore di documentari e filmati sugli usi e le abitudini dei paesi che ha visitato per lavoro. Lo scorso anno a settembre sono state fatte delle proiezioni di questi reportage ed è stata l’occasione che mi ha fatto parlare del progetto con lui e alla moglie. Loro hanno accettato e siamo partiti».
Sono stati coinvolti produttori, attori o realtà locali?
«Attorno all’evento si sta creando molto movimento: sarà presente anche il produttore Roberto Andreucci, romano ma comunque legato al territorio locale da alcune sue produzioni. Anche lui presenterà una proiezione che sarà fuori corso. Un’altra pellicola sarà a cura del nostro concittadino Pierre Ley e sarà dedicata all’alimentazione, anche in previsione dell’EXPO, mentre un breve documentario di Dos Santos riguarderà un film iniziato e mai finito, in cui sono stati coinvolti alcuni giovani di Ispra. L’evento comunque cresce ogni giorno oltre le nostre aspettative, e altri stanno chiedendo di partecipare. Sono tante le realtà ispresi che hanno collaborato: ringrazio per la partecipazione anche il Club della vela e dell’Associazione pescatori, che metteranno a disposizione delle barche per mostrare il meraviglioso lago di Ispra ai partecipanti. Inoltre, ci tengo a menzionare la Pro loco, che ha fornito grandi schermi su cui verranno fatte le proiezioni a parco Castelbarco. Il comune di Ispra, poi, ha dato il patrocinio e mette a disposizione tre targhe. Un ultimo ringraziamento che vorrei fare è alla parrocchia di Ispra che metterà a disposizione i suoi spazi per le serate al chiuso».
Molti pensano che il panorama cinematografico Italiano sia arido di nuove idee/spunti/temi trattati, il cinema povero può rappresentare una svolta in questo senso?
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In effetti, noi cerchiamo di far emergere quello che non è nel cosiddetto “giro dei baroni”. Il primo anno abbiamo già ricevuto 126 film, da 31 nazioni. Abbiamo cercato di premiare quelli sottotitolati, ma alcuni, dei quali la qualità si poteva vedere senza bisogno delle parole, hanno ricevuto delle menzioni, anche se in lingua originale. I premi assegnati saranno: miglior attore, attrice, regista, fotografia. Inoltre, un premio speciale del pubblico è già stato assegnato: in questo caso la giuria ha raggruppato una trentina di persone a cui sono stati mostrati vari cortometraggi. Un altro premio sarà anche dato da una giuria di giornalisti. Infine, sempre legato al discorso del territorio è stato creato un premio, chiamato “Il nasso” (albero sempreverde della zona, che dà nome al Monte dei Nassi). L’artista Cesare Ottaviano, scultore di Ispra, ha preparato un trofeo apposito per questo treno, che verrà assegnato ai vincitori».
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