Il libro che sogna di diventare un film: Play
Il romanzo per young adult scritto dall'autrice e libraia Laura Orsolini tra i 20 finalisti del concorso "Una storia per il cinema" che annuncerà i vincitori il 29 aprile
Il sogno di diventare un film nel caso di Play, il romanzo scritto dall’autrice (e titolare della Libreria Millestorie di Fagnano Olona), Laura Orsolini, è già qualcosa di più: una possibilità. Sì perché Play (pubblicato da La memoria del mondo editrice) è tra i 20 finalisti della seconda edizione di “Una storia per il cinema“, il concorso letterario promosso da Venetart (associazione culturale di Vicenza) con patrocinio di RASI – rete artisti spettacolo per l’innovazione – che svelerà i 4 vincitori nella serata di giovedì 29 aprile, alle ore 20 in diretta su Rete Oro e poi alle ore 20.30 su YES TV (canale 808 di Sky, visibile anche scaricando l’app di Radio YES sulla sezione TV YES).
Il vincitore vedrà il proprio libro trasformarsi in un film vero e proprio, dalla stesura della sceneggiatura fino alla proiezione cinematografica, tutto con la Halley Pictures. E a questo punta Laura Orsolini: “Sarebbe bellissimo – racconta – Questo libro io l’ho vissuto subito come un film, per questo ho partecipato al concorso e per questo, forse, ho avuto la fortuna di essere tra i venti finalisti”.
Il romanzo (Play è stato anche finalista al premio Delfino di quest’anno) ha già una scenografia precisa, nella città di Gallarate dove la Orsolini ha frequentato le scuole superiori: c’è la scalinata di Crenna, il liceo di viale dei Tigli e c’è il centro città. I personaggi invece sono tutti da immaginare: “Volutamente non mi sono soffermata sulla descrizione della loro fisionomia perché mi piace che siano i lettori a definirli, ciascuno il proprio. Per me ad esempio Vasco, il protagonista, ha un volto, come un volto hanno ance Anita, sua madre, e il professor Sarti. Martina invece no, però me la immagino bionda ed esile”, racconta.
I dialoghi non mancano nel libro, “ma una sceneggiatura è un’altra cosa – afferma l’autrice – Uno sceneggiatore lo vedi subito, da come muove la scena attorno ai personaggi. Non basta saper scrivere per creare una sceneggiatura, è una professione complessa, che non si improvvisa”. Per questo la Orsolini sarebbe contentissima anche di un terzo posto, che mette appunto in palio la possibilità di scrivere una sceneggiatura a partire dal romanzo.
Meno interessanti per lei invece il quarto posto (in palio un corso di sceneggiatura, ma ne ha già frequentato uno) e anche il secondo posto, che consiste nella realizzazione di un corto o di un book-trailer. Ma di book trailer Play ne ha già due: il primo (qui sopra) realizzato da lei e il secondo (qui sotto) creato dalla giovanissima Lara Colombo (studentessa di Tradate).
“La verità è che a questo concorso hanno partecipato oltre 500 autori con altrettanti romanzi, e già essere arrivati tra i 20 finalisti è un gran bel traguardo, che mi ha dato molta soddisfazione e di cui sono davvero orgogliosa, comunque vada per il podio”, afferma Laura Orsolini che nel frattempo sta lavorando a un nuovo romanzo per ragazzi, ambientato questa volta in centro a Milano.
Mentre con “Villa Mannara“, il noir per ragazzi uscito dopo Play per Pelledoca editore, sarà in trasferta in Piemonte, il 19 giugno, al festival “Castelli in giallo” per condurre un laboratorio di scrittura.
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