Sala piena e grande successo per la seconda edizione del “Piccolo Festival del Cinema Palestinese”
Oltre cento persone al Cinema Santamanzio per assistere alla proiezione di tre cortometraggi e un incontro con due testimonianze sulla situazione in Cisgiordania
Ancora una sala piena per una iniziativa sulla Palestina. Alla proiezione di tre cortometraggi seguito poi da due testimonianze sulla situazione in Cisgiordania hanno partecipato oltre cento persone. La serata nella sala del cineteatro Santamanzio a Travedona è stata l’occasione per una seconda edizione del “Piccolo Festival del Cinema Palestinese” realizzato in collaborazione con Nazra.
L’iniziativa, organizzata dall’associazione Covo di Varese, aveva un duplice obiettivo: tenere alta l’attenzione sui territori di Gaza e della West Bank e insieme raccogliere dei fondi per Operazione Colomba che è attiva in sei paesi come corpo non violento di pace. Michela Mazzucchi ha aperto la serata insieme a Iside Macario dell’associazione Covo. “Vogliamo farvi conoscere più a fondo la condizione palestinese con un nuovo sguardo attraverso il cinema. Dobbiamo sganciare il conflitto dalla questione religiosa. La situazione drammatica di quei territori ci tocca tutti in quanto persone e non per la fede che si professa”.
“Nazra è un festival itinerante giunto alla quarta edizione e propone uno scambio culturale attraverso il cinema in cui si presentano i palestinesi non come vittime ma come persone che sanno proporre arte. – Monica Macchi ha presentato le opere proiettate a Travedona – Abbiamo fatto due scelte: il corto che è a basso impatto e veicolato anche in Rete e che rappresenta in forma poetica, ma anche politica il tema dei confini; la lingua originale per ascoltare il tono di voce. Tre film molto diversi. Due su Gaza del periodo 2016 e 2017. C’è una denuncia politica ma anche un omaggio al potere del cinema”.
ROOF KNOCKING
Il corto è ambientato durante la guerra a Gaza del 2014. È stato realizzato nel 2017, ma ha una attualità sconvolgente. Una giovane donna riceve una telefonata da un esponente dell’esercito israeliano che l’avvisa dell’imminente bombardamento della sua casa. Ha dieci minuti per lasciare l’abitazione. Roof knocking letteralmente è “bussare sul tetto”, il termine usato dalle Forze di difesa israeliane per descrivere la pratica di anticipare i bombardamenti sulle case civili nei territori palestinesi con degli ordigni non esplosivi o a basso potenziale per dare agli abitanti il tempo di fuggire dall’attacco.
ENTRACTE
È un corto di animazione iraniano che parte dal racconto di un cecchino che nel 2014 in un post su Instagram si era vantato di aver ucciso in un giorno 13 bambini palestinesi. Sette minuti che lasciano senza fiato. Sui fatti realmente accaduti restano diversi dubbi e ne avevano scritto diversi giornali all’epoca. Qui un tweet, un articolo del Daily Sabah, dell’ International business time, un forum sulla Rete.
BLOODY BASIL
Documentario che racconta la vita di alcune donne palestinesi che vanno a lavorare in Israele. Un corto con l’intento di far conoscere una parte della vita della Cisgiordania. Ogni famiglia ha componenti maschili che finiscono nelle carceri israeliane e sono le donne a lavorare e sono considerate più deboli e malleabili. È un documento di denuncia del sistema economico israeliano con profondo sfruttamento.
LE TESTIMONIANZE
Sul palco con Michela Mazzucchi c’erano il palestinese Hasan e un attivista israeliano. Le loro testimonianze hanno riguardato la vita in Cisgiordania. Due storie molto diverse perché Hasan arriva dal sud della Cisgiordania e ora vive a Turate facendo l’ingegnere meccanico. La sua famiglia d’origine vive ancora nella West Bank dove da decenni la condizione palestinese è molto pesante. Una conferma è arrivata anche dall’attivista israeliano che ha proiettato diversi filmati che testimoniano soprusi da parte dei coloni che ormai controllano gran parte del territorio. Una situazione grave e per lo più illegale e che dopo il 7 ottobre è diventata insostenibile con centinaia di palestinesi uccisi e migliia imprigionati.
Per rimanere informati sulle iniziative del Comitato Varese per la Palestina si può seguire il loro account Instagram.
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