Luino ricorda Innocenzo Salvini
Verrà inaugurata il prossimo 2 maggio una personale dedicata al grande artista scomparso 30'anni fa. L'esposizione voluta dal Liceo Sereni e dagli Amici del Liceo
Il Liceo Scientifico “Vittorio Sereni” di Luino, l’Associazione “Amici del Liceo” di Luino e la Banca Popolare Commercio & Industria organizzano, in collaborazione con il Museo Innocente Salvini di Cocquio Trevisago e con il patrocinio della Comunità Montana Valli del Luinese e della Città di Luino, una mostra di Innocente Salvini.
Tale mostra, che verrà inaugurata sabato 2 maggio alle ore 17, si svolgerà presso la sala delle Colonne della sede della Banca Popolare Commercio & Industria di Luino in via Piero Chiara 7.
La mostra resterà aperta dal 2 al 29 maggio e sarà visitabile dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.30 alle 13.15 e dalle 14.35 alle 15.30 o in altri orari, previo appuntamento, telefonando a Gabriella Badi al numero 347-7730099.
La mostra si svolge a 120 anni dalla nascita e a 30 dalla scomparsa del pittore, dopo 44 anni rispetto all’ultima mostra a lui dedicata a Luino e organizzata dal Civico Istituto di Cultura Popolare.
L’Associazione Amici del Liceo unitamente al Liceo Scientifico "V. Sereni" conclude il trittico di mostre dedicate a maestri che hanno lasciato un’impronta indelebile nel nostro territorio a suggello della volontà più volte ribadita di valorizzare e ricordare eventi e persone: dopo Luigi Violini e Pino Cantù è ora la volta di Innocente Salvini.
Salvini non fu né artista naif, né pittore-mugnaio come una certa critica folcloristica volle, piuttosto una grande maestro, originale e profondo, che dedicò la propria vita all’arte, lavorando al mulino di famiglia per vivere come già il grande scrittore Piero Chiara in un articolo sul Corriere della Sera del 1974 ebbe a sottolineare: “Il mulino era in verità il deposito delle tele di grande dimensione che il Salvini aveva dipinto in tanti anni e che teneva gelosamente per sé, sempre in attesa di quelle grandi mostre nazionali e internazionali che un giorno o l’altro avrebbero rotto il silenzio su di lui, o meglio l’equivoco del pittore mugnaio, che macinatore non era mai stato, ma solo pittore, pieno d’entusiasmo per l’arte e accanito nell’inseguirla, nell’identificarla e nell’adattarla al suo estro e alle sue visioni, se non forse nell’adattare estri e visioni sue al modello ideale dell’arte”.
La mostra è di indubbio valore e qualità, per questo ci aspettiamo una grande partecipazione.
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