“All’Eremo la musica sacra si sente a casa”
Il gruppo vocale "Antiqua Laus" porterà a Santa Caterina i canti gregoriani che accompagneranno le celebrazioni dell'avvento. Primo appuntamento domenica 27 novembre
«Il monastero di Santa Caterina è una casa naturale per i canti gregoriani». È per questo che Sandro Riganti, direttore del gruppo vocale "Antiqua Laus", è entusiasta di guidare il coro che accompagnerà le celebrazioni dell’Avvento in una location tanto mistica come è l’eremo sul Verbano. Il risultato sarà un ciclo di messe cantate secondo il rito tradizionale della Chiesa: uno spettacolo raro, data innanzi tutto la sua complessità: «Per preparare i canti di una messa, o di un ciclo di messe domenicali come quelle che si terranno a Santa Caterina – spiega Riganti – ci vogliono mesi di studio e non sono molti i cori che riescono a farlo». Antiqua Laus, è uno di questi: è formato da persone provenienti da mondi diversi e non necessariamente professionisti della musica. Ciò che li unisce è la passione per gli antichi canti sacri e liturgici legati alla tradizione della Chiesa. Una passione accompagnata a un’accurata attività di ricerca che ha permesso al gruppo di recuperare a Coarezza la solenne liturgia di San Sebastiano, un codice custodito in un antico manoscritto fino a quel momento sconosciuto. La scoperta è diventata un libro oltre a un incentivo a proseguire nell’attività di divulgazione e di studio. Come quello che verrà presentato nel corso dell’Avvento: «All’Eremo di Santa Caterina del Sasso – ha spiegato Mauro Luoni, componente del gruppo – le messe domenicali del periodo di Avvento saranno accompagnate dal canto gregoriano secondo il rito conventuale, cioè quello romano. Per ciascuna domenica, una messa con brani sempre diversi. Il canto gregoriano, infatti, prevede un repertorio ad hoc per singola celebrazione, il cosiddetto proprium in aggiunta all’ordinarium missae costituito dai brani consueti: Kyrie, Glora, Credo, Santctus, Agnus Dei».
La rassegna all’Eremo – Gli appuntamenti si terrà ogni domenica, a partire da domenica 27 novembre, ore 16.30, nella chiesa dell’Eremo a Leggiuno. “Ad Te levavi animam meam” (I di Avvento: “A Te ho rivolto la mia anima”). Saranno le prime parole cantate all’Eremo per dare inizio all’Avvento, il Tempo liturgico di preparazione al Natale. Le Sorelle del Monastero e il Coro Antiqua Laus di Gallarate hanno scelto la densità del repertorio del canto gregoriano per rinnovare l’essenza della ricerca umana nell’attesa del Messia. Ogni domenica ha nella liturgia cantata in gregoriano una sottolineatura tematica importante, tutte espresse molto bene dalle antifone di Ingresso (Introiti): “Populus Sion, ecce Dominus veniet ad salvandas gentes” (II di Avvento: “Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli”); “Gaudete in Domino semper: iterum dico, gaudete… Dominus prope est” (III di Avvento: “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi… il Signore è vicino”); “Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum: aperiatur terra, et germinet Salvatorem” (IV di Avvento: “Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto: si apra la terra e germogli il Salvatore”). La certezza della venuta del Salvatore della II Domenica sgorga nell’esortazione della gioia della III Domenica per poi riconoscere nell’invocazione “Rorate..” della IV Domenica l’origine della Salvezza, cioè “dal Cielo scenda a noi il Giusto”.
Quale senso ha ancor oggi celebrare la liturgia facendo risuonare testi latini e melodie sobrie e monodiche? Sbrigativamente si potrebbe dire “nostalgia”, “tradizionalismo”. Per il credente invece il repertorio liturgico-musicale del canto gregoriano è l’estratto irrinunciabile della spiritualità cristiana radicata nella Parola e nella sobrietà di un canto che non fa altro che dare al testo ancor più forza espressiva. Si potrebbe dire: una “lectio divina in musica”.
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