Pennac e quel capro espiatorio che piace tanto agli italiani
Lo scrittore francese domenica 1 novembre (inizio ore 17) al Teatro Sociale di Luino riceverà il Premio Chiara alla Carriera
È un legame lontano nel tempo quello che lega lo scrittore Daniel Pennac (Premio Chiara alla carriera) con la città di Varese. Il suo personaggio letterario, Benjamin Malaussène, protagonista della serie di Belleville e capro espiatorio di professione nei grandi magazzini, fu infatti al centro di un importante convegno di criminologia che si tenne alle Ville Ponti nel giugno del 1993.
Pennac, destinato in pochi anni a diventare un autore di culto, con quella invenzione letteraria aveva affrontato uno dei temi centrali nella storia dell’uomo, come spiega il criminologo Adolfo Francia, organizzatore di quel convegno. «Il capro espiatorio – spiega il docente universitario dell’Insubria– è una metafora molto utile: si sacrifica qualcuno per l’interesse della collettività. Sono figure necessarie, indispensabili per l’evoluzione dei gruppi sociali. Se vogliamo fare un esempio legato all’attualità la vicenda del sindaco Marino è tipica di un capro espiatorio». La differenza tra i due è che forse Benjamin Malaussène, rispetto al sindaco di Roma Capitale, quel ruolo se lo è scelto e dunque è consapevole del fatto che il suo sacrificio serve a salvare la reputazione del centro commerciale dove lavora.
I libri di Pennac, in particolare quelli legati alle vicende della famiglia Malaussène ( “Il paradiso degli orchi”, “La fata carabina”, “La prosivendola”, “Signor Malaussène”, “ La passione secondo Thérèse”, “Ultime notizie dalla famiglia”) pubblicati da Feltrinelli hanno avuto fortuna in Italia grazie anche alla bravissima Yasmina Melaouah che aveva il non facile compito di tradurre parole e modi di dire dallo slang parigino spesso senza avere un termine corrispondente in italiano.
La produzione di Pennac è approdata con successo a teatro con Claudio Bisio che ha portato in scena la pièce Signor Malaussène, prodotta dal Teatro dell’Archivolto per la regia di Giorgio Gallione.
Un Premio Chiara alla carriera strameritato, dunque, alla luce della vasta e poliedrica produzione dello scrittore francese che si è misurato con successo anche nella saggistica – ironico e profondo il saggio “Come un romanzo” – e nella letteratura per ragazzi. La premiazione si terrà domenica 1 novembre alle 17 al Teatro Sociale di Luino, nell’occasione Pennac sarà intervistato da Fabio Gambaro. Conduce Claudia Donadoni.
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