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A Maccagno c’è uno squillo di morte

Presentato alla Libreria Feltrinelli il nuovo romanzo giallo di Marco Marcuzzi pubblicato da Pietro Macchione Editore

Avarie

Marco Marcuzzi fin dal suo esordio con “Lo speziere di Porto Valtravaglia (Macchione Editore) ha rivelato un’anima smaccatamente noir. Questa volta però ha voluto misurarsi con un giallo, che è cosa ben diversa, dimostrando una grande capacità di adattamento. Il senso del ritmo – del resto è un musicista professionista -, l’ironia tipica dei laghée e un certo gusto per il grottesco rimangono i tratti tipici della sua scrittura.  Anche “Squillo di morte a Maccagno” ha dunque il marchio di fabbrica by Marcuzzi. «Il passaggio dal romanzo noir al giallo è quasi naturale per Marcuzzi. Questo romanzo ha una  scrittura veloce che potrebbe essere perfetta per un telefilm» ha detto la giornalista Silvia Giovannini durante la presentazione del libro alla Libreria Feltrinelli di Varese. (nella foto, Marco Marcuzzi e Silvia Giovannini)

Nato come un racconto breve,  solo dopo un anno si è trasformato in un romanzo.“Squillo di morte a Maccagno” è una storia intrisa di lago, di paesaggi di frontiera e di personaggi normali, per quanto lo possano essere un prete, una madre indegna e un commissario di nome Florio alle prese con vicende non proprio ordinarie.

Marcuzzi, sempre per Macchione Editore (vero mentore dell’autore), aveva pubblicato anche “Trillogy “, tre romanzi brevi ispirati ad altrettanti personaggi. La lontananza dall’amato territorio letterario non è però durata a lungo. «La mia ispirazione – ha concluso lo scrittore – nasce sempre dalla vista magnifica del lago e delle montagne. Tornando da un concerto a Maccagno ho visto un santuario stagliarsi nel buio della notte e così ho iniziato a costruire questa storia. Il richiamo nel titolo è solo per ricordare a me stesso e a chi mi legge che nonostante gli uomini, i delitti e la difficoltà di certe esistenze, esiste sempre la bellezza immanente della natura».

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Pubblicato il 24 Novembre 2017
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