Rodari e la fantasia protagonisti a Varese tra letteratura, arte, storia e fantascienza
Nel convegno organizzato sabato 24 ottobre dall'Università dell'Insubria e dal Comune di Varese 15 esperti hanno analizzato la figura dello scrittore di Omegna dai punti i vista più diversi
Successo per il webinar “La grammatica di Rodari fuori e dentro le regole” organizzato dall’Università dell’Insubria e dal Comune di Varese. Centinaia di persone si sono collegate per assistere al convegno, che ha visto la partecipazione di filosofi, linguisti, docenti, editori, esperti di diritto, storia, arte e fantascienza per analizzare dai punti di vista più diversi la figura e le riflessioni sulla fantasia e sull’insegnamento di Gianni Rodari. Una riflessione che a cento anni esatti dalla nascita dello scrittore di Omegna ha dimostrato non solo di essere ancora estremamente attuale, ma anche molto vicina alla sensibilità dei varesini.
«Si tratta – ha introdotto Paola Biavaschi, docente di Diritto dell’informazione all’Università dell’Insubria – di un convegno rivolto a insegnanti, educatori, studenti universitari e a tutti coloro che amano le opere di Gianni Rodari. Definire Rodari solamente come un autore per ragazzi sarebbe molto riduttivo. Col suo lavoro è riuscito a mettere al centro l’unicità del bambino con uno slancio mai visto, soprattutto nel periodo storico in cui ha vissuto».
«Continuano nella nostra città – ha poi aggiunto Rossella Dimaggio, assessore alle Pari opportunità del Comune di Varese – gli appuntamenti in ricordo di Gianni Rodari. Purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus non abbiamo potuto mettere in pratica tutti i progetti che avevamo previsto, ma ci siamo comunque impegnati per diffondere i racconti di Rodari tra i bambini e i ragazzi delle nostre scuole. In Rodari infatti la passione della scrittura si fonde con l’impegno politico e questo lo ha portato a interessarsi alla collettività e a temi estremamente attuali come la tutela dell’ambiente, l’inclusione sociale, l’uguaglianza e la tutela dei più fragili».
«Questo convegno – ha commentato il sindaco di Varese Davide Galimberti – capita in un momento delicato proprio riguardo il tema della didattica. Questo incontro ci permetterà di mettere al centro il bambino e il ragazzo in un momento in cui le incertezze e le difficoltà legate alla pandemia potrebbero spingerli a non continuare il loro percorso scolastico. È necessario affrontare questa situazione al più presto affinché i giovani non perdano la volontà di imparare e formarsi».
«Per la provincia di Varese – ha affermato Giuseppe Carcano, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese – è un orgoglio aver avuto un insegnante come Rodari anche se per breve periodo. Un maestro che accompagnava e bambini alla scoperta della realtà che si trovava fuori dalle classi, e che ogni mattina arrivava a scuola con un giornale e un libro sottobraccio, non per alimentare un vezzo intellettuale, ma per mostrare ai ragazzi quanto la lettura fosse fondamentale».
Un legame tra Rodari e il territorio che si è sviluppato nei piccoli borghi: a Gavirate, Sesto Calende e nelle scuole di Brusimpiano, Ranco e Besozzo. «Ho avuto l’occasione – ha ricordato Giorgio Vaghi, direttore della Cabina di regia Gianni Rodari – di conoscere Rodari nella redazione dell’Ordine nuovo a Varese. Rodari non è stato solo un intellettuale e uno scrittore per ragazzi, ma con le sue opere è stato capace di parlare a tutti, e sviluppare la fantasia di grandi e piccoli». «Rodari – ha poi aggiunto Paolo Bernardini, direttore del Dipartimento di scienze umane e dell’innovazione per il territorio – è stato una figura fondamentale per l’Italia dei suoi anni. Un uomo dalla personalità unica, ma a causa delle sue idee anche parecchio discussa da parte di alcune parti della società, tanto da ricevere una scomunica».
«La figura di Rodari – ha poi commentato Giulio Facchetti, presidente dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione e Scienze e tecniche della Comunicazione all’Insubria – ricopre un ruolo importante nei nostri cosi di studio, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto dell’educazione. Sono felice di vedere così tanti nostri docenti coinvolti in questa iniziativa».
Al webinar di sabato mattina sono intervenuti anche Gabriella Mangano, funzionario pedagogico dei Servizi educativi di Varese, i docenti dell’Università degli studi dell’Insubria Paolo Nitti, Paolo Bellini, Erasmo Storace, Pierre Dalla Vigna, Andrea Spiriti, Micaela Latini Laura Facchin, Alessandra Vicentini, Daniel Russo, Paolo Musso e Paolo Bozzato.
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