Volantini danteschi diffusi a Lugano da una classe di liceali con il loro professore
Nella mattinata di ieri, giovedì 25 marzo, il Parco Ciani, le vie centrali e il lungolago di Lugano si sono risvegliati con decine di volantini che riportavano alcuni versi della Divina Commedia di Dante, in occasione proprio del “Dantedì”
Nella mattinata di ieri, giovedì 25 marzo, il Parco Ciani, le vie centrali e il lungolago di Lugano si sono risvegliati con decine di volantini che riportavano alcuni versi della Divina Commedia di Dante, in occasione proprio del “Dantedì”.
Gli autori di questa iniziativa molto dantesca (e un po’ dannunziana) sono stati le alunne e gli alunni liceali della 3^B dell’Istituto Elvetico – Salesiani don Bosco di Lugano, guidati dal loro professore di letteratura, il varesino Alberto Introini.
Alcuni manifesti danteschi, in formato A4, sono stati regalati ai passanti meravigliati, o lasciati sui parabrezza di alcune auto parcheggiate; molti volantini, invece, sono stati appesi con lo scotch su panchine, lampioni e piante presso il Parco Ciani, il polmone verde della città sempre molto frequentato nelle giornate di sole come ieri. Il tutto, naturalmente, con le mascherine, nel pieno rispetto delle regole di prevenzione e senza rovinare nulla del decoro.
Ciascuno dei 21 alunni della 3^B, nei giorni precedenti, era stato invitato a scegliere le proprie terzine preferite tra i 100 canti dell’opera; i versi sono stati poi riportati su un modulo word che riportava la dicitura “Il 25 marzo è il Dantedì” con a fianco il volto del grande poeta fiorentino, di cui quest’anno ricorrono anche i 700 anni dalla morte. Ne sono poi state stampate decine di copie da diffondere in città; e gli alunni hanno apprezzato poi una “lezione” all’aria aperta, così insolita e coinvolgente.
«Gli obiettivi – dice il prof. Introini – erano molteplici. Innanzitutto, far rileggere agli alunni alcuni versi di Inferno e Purgatorio, così che ciascuno capisse quali fossero i più adeguati al proprio gusto o alla propria vita. Ma diversi studenti hanno scelto e stampato versi del Paradiso, che studieremo quindi l’anno prossimo: significa che sono stati incuriositi ad andare anche oltre il programma scolastico, e ciò mi ha reso molto orgoglioso di loro. Inoltre, mi premeva far passare il concetto che tutta l’arte, e nel nostro caso l’arte della poesia, esprime un’urgenza di vita e di vitalità, che ciascuna persona ha dentro di sé. E infine – perché no? – abbiamo voluto regalare e diffondere qualità, bellezza e speranza, espresse in endecasillabi celebri in tutto il mondo».
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