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Gualberto Niemen da Biandronno: la vita semplice e straordinaria di un burattinaio

Morì vent'anni fa ed era il burattinaio più anziano d'Italia. L'amministrazione comunale sta pensando a un museo a lui dedicato. Il ricordo di Federica Franzetti

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Vent’anni fa, all’età di 98 anni, moriva Gualberto Niemen, il burattinaio più anziano di Italia. Una vita semplice ed ordinaria ma insieme straordinaria. Il ricordo di Federica Franzetti.
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Se ne va anche settembre, che quest’anno è stato più estivo che autunnale. Settembre che porta con sé energie, speranze e promesse di nuovi frutti. Che mi ha portato tanti anniversari e compleanni a cifra tonda. In particolare 2 settimane fa, a Biandronno, è stato ricordato, con un convegno, la posa di una targa davanti a casa sua ed ovviamente uno spettacolo di burattini, Gualberto Niemen, a vent’anni dalla sua scomparsa a 98 anni.
Quando ho avuto la fortuna di conoscere il burattinaio più anziano d’Italia, nonno Berto, appunto, era già in pensione da trent’anni, ma ancora perennemente in movimento: di mani, per costruire sempre nuovi burattini, dipingere quadri, restaurare mobili; di testa, sempre allenata a scrivere lettere e ad imparare a memoria canzoni e poesie, e di cuore, con l’entusiasmo di un bambino appassionato della vita, innamorato dei suoi figli di legno.
Nell’ultima fase di vita di una persona, a fronte delle energie e della vista che vengono a mancare, riemergono invece vividi i ricordi e gli aneddoti dell’esistenza intera.
Una vita semplice ed ordinaria ma insieme straordinaria, fatta di pomeriggi e serate in piazza a far distrarre e divertire la gente, in periodi non semplici. Ed emerge la volontà che questa vita, ma soprattutto il mestiere che ne è stato l’essenza, quello del burattinaio, definito da Rodari “il mestiere più bello del mondo”, non siano dimenticati.
Per questo mi rende contenta, e ne sarebbe orgoglioso e contento anche Gualberto Niemen, che l’attuale sindaco Massimo Porotti abbia annunciato, in occasione della giornata in ricordo del burattinaio, organizzata a Villa Borghi dal Circolo Culturale di Biandronno, di aver stanziato la prima tranche di 10000 euro, ottenuti dal fondo Niemen, per iniziare il cammino verso la creazione di un museo con i burattini del maestro burattinaio e di altri suoi allievi del territorio. Lo dobbiamo tutti questo museo, a nonno Berto.
Innanzitutto io, come nipote acquisita, che da quest’uomo ha imparato a stupirsi di ogni cosa. Se oggi insegno e scrivo poesie con l’idea di poter cambiare un po’ questo mondo, è anche un po’ per merito suo.
Glielo devono tutti i biandronnesi che hanno avuto l’onore di avere un concittadino così illustre e così sensibile, che è stato per tanti un amico, amante del lago e della vita del paese.
Glielo deve il mondo del teatro di strada, del circo, dei burattinai, dei quali Gualberto Niemen è stato artefice e un faro. Faro che deve continuare a splendere anche per valorizzare il territorio della nostra provincia.

Federica Franzetti

Pubblicato il 01 Ottobre 2023
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