Tre scrittori scelgono Cerro per lasciarsi ispirare: “Qui il nostro rifugio dal mondo artificiale”
Elena ha lasciato Milano, Domenico ha vagato tra Italia e Germania, Giovanni è affetto da vagabondaggio congenito. Si sono trovati e conosciuti davanti al lago grazie ad un mentore saggio
Tre scrittori in carne e ossa, e il mormorio dell’acqua del lago che li accomuna e che li ispira. La sponda lombarda del Verbano ha sempre ispirato scrittori, poeti, cantastorie. Tra questi vi è anche un premio Nobel come Dario Fo o autori diventati grandi classici come Piero Chiara o Vittorio Sereni. Anche Ernest Hemingway non riuscì a trattenersi di fronte a tale fonte di ispirazione
Non è, dunque, un caso che ben tre autori abbiano trovato la propria casa e un personale luogo di ispirazione nella piccola Cerro di Laveno Mombello. Sia che si creda nel principio di contingenza sia che si scelga quello di necessità, resta il fatto che nella frazione arroccata sul lago Maggiore dove abitano, una più una meno, 400 persone, si sono stabiliti tre scrittori. Ognuno con un vissuto diverso e differenti generi letterari di riferimento, ma ciascuno con qualche storia da raccontare.
E come in ogni buona storia, nonostante vivano a due passi l’uno dall’altro, in un paesino dove si conoscono un po’ tutti, è solo con l’intervento di una mentore saggia e lungimirante che si incontrano. Una sera, sul lungolago, si raccontano trame personali un po’ thriller, un po’ filosofiche, un po’ oniriche, un po’ scritte e un po’ disegnate. La condivisione non può che portare a nuove idee per coinvolgere la piccola comunità con un unico scopo. Scoprire, riscoprire e apprezzare, nel senso più ampio del termine, la bellezza.
Qualcuno, nell’epoca delle Intelligenze Artificiali capaci di scrivere (o forse è meglio dire dossierare) di ogni argomento a velocità inconcepibili, potrebbe affermare che ogni device dotato di connessione è uno scrittore. E che quindi a Cerro, uno più uno meno, ce ne sono potenzialmente 400.
Perché quei tre in più dovrebbero rappresentare qualcosa di originale o anche solo curioso? A questa domanda un’IA potrebbe rispondere in 12.654 battute, spazi compresi.
Chi sono i tre scrittori
Chi è Domenico Del Re
è nato nel 1974, l’autore preferisce tenersi alla larga dai riflettori e fa uso dello pseudonimo Domenico Del Re. Ha vissuto per anni tra la Germania e l’Italia, viaggiando per il mondo. Laureato in psicologia, è un traduttore freelance dallo spirito libero. Ama osservare e indagare il comportamento umano, nonché riflettere sui lati oscuri e inconsci dai quali possono scaturire situazioni estreme e morbose. Per questo motivo ha deciso di dedicarsi alla scrittura di thriller psicologici nello stile noir.
La scelta del luogo
Un paio di anni fa Domenico Del Re mette radici a Cerro, una piccola frazione di Laveno Mombello nel Varesotto, ponendo fine alla sua vita da viaggiatore. Si stabilizza in un luogo caratterizzato da vicoletti nascosti in cui trovare l’ispirazione e in cui tutti si conoscono personalmente. Dall’altro canto, la sua oasi di pace si apre sul Lago Maggiore e sulle sue vedute mozzafiato. D’estate è frequentata da un pubblico internazionale, d’inverno è calma e silenziosa. Il tran tran di persone contribuisce alla sua ispirazione, mentre le vedute gli trasmettono quiete e serenità. “Seduto su una delle panchine rimango in silenzio e mi faccio avvolgere dal suono delle onde. E sto bene.”
L’incontro con gli altri scrittori
In questo contesto è nato un interessante dialogo insieme a Elena e a Giovanni: un prolifico scambio di idee e vedute, mentre si sta seduti lungo le rive del lago. E’ stata una sorpresa sapere di avere tre scrittori a pochi metri di distanza l’uno dall’altro.
Opere pubblicate? Per ora, pubblica i suoi libri su Amazon, ma sta attualmente valutando di affidarsi ad un editore.
L’ultima fatica si intitola ‘Perché era un uomo cattivo’ , un thriller psicologico, pubblicato nel 2022. Questo libro è stato tradotto e pubblicato anche in lingua tedesca, ‘Weil er ein böser Mensch war’, pub.2022, e in inglese ‘Because he was evil’, pub.2023.
Attualmente, l’autore sta lavorando sul suo secondo manoscritto.
Chi è Elena Malagoli
Nasce nel 1969, fino a due anni fa ha vissuto e lavorato a Milano, nell’ambito della comunicazione aziendale, del counseling filosofico e della mindfulness. Nel 2021 si è trasferita con la famiglia a Laveno, nella frazione di Cerro, facendo finalmente diventare “casa” un luogo del cuore che per anni era stato destinazione di villeggiatura. Nel 2016 ha pubblicato il libro “La bambina Fiore”, scritto con la coautrice Rossella Calabrò.
La scelta del luogo
Nella tranquillità di Cerro, immersa quotidianamente nella bellezza, gustata in lunghe passeggiate meditative, ha trovato l’ispirazione per un nuovo libro. Nello scorso agosto è così uscito “Una cieca bellezza – Sguardi, cecità e meraviglie”, scritto con il collega non vedente Filippo Visentin, che tratta proprio del tema della bellezza, nelle sue varie espressioni, partendo dal “paradosso” di come la condizione di cecità sia profondamente simile a uno “sguardo consapevole”, che può dare un accesso privilegiato alla bellezza e ai suoi tanti doni.
L’incontro con gli altri scrittori
È recente la piacevole scoperta che a pochi metri di distanza vivono e lavorano altri due scrittori: davanti a un meraviglioso tramonto sul lago, sorseggiando insieme un aperitivo, ci siamo conosciuti e abbiamo condiviso l’amore e la gratitudine per questo luogo, che accoglie e che ispira.
Chi è Jon Coda
Giovanni è il terzo. Jon Coda, lo pseudonimo notturno. Nato. Tuttora in vita, si presume. Ha scritto per terzi ma forse erano quarti, sesti o trentacinquesimi. Scrive fumetti e altre cose: nel 2018 ha pubblicato il romanzo “Madre del nulla” per Robin Edizioni, ha pubblicato alcuni fumetti fra i quali “Il giorno in cui morì la musica” disegnato da Giacomo Traini, “Charles è morto” disegnato da Daniela Landini e “Il guardiano del faro” scritto con Andrea Stella e disegnato da Dario Wela per Alambicco Comics. Ideatore del webcomic “Zombie Sapiens” (scritto con Andrea Stella e disegnato da Silvia Davoli), in corso di pubblicazione, a puntate, su Lo Spazio Bianco (www.lospaziobianco.it). Di giorno si chiama Giovanni, scrive di fumetti e appena può si dedica al giardino.
La scelta del luogo
Sul motivo che lo ha portato a Cerro non saprebbe dare altra spiegazione se non quella del “vagabondaggio congenito”.
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