Chi mi dà indietro quelle stagioni? I musici di Francesco Guccini
Sabato 20 gennaio una serata ricca di nostalgia grazie ai Musici di Francesco Guccini, che si sono esibiti riproponendo gli storici brani del cantautore di Pavana. Teatro di Varese pieno, anche di giovanissimi, cresciuti dai genitori a latte e Guccini
Come glielo racconti ad una Varese infreddolita dal gelo di gennaio, che cosa sia la nostalgia?
Come glielo spieghi alle strade che si dipanano in tante direzioni diverse, partendo dal centro di questa Città Giardino, quanto uniti si possa essere pur non conoscendosi?
Come ci si possa sentire simili allo sconosciuto seduto in platea accanto a te durante un concerto?
Puoi.
Puoi mostrarglielo il 20 gennaio, in un sabato sera qualunque, se a suonare al teatro di Varese arrivano loro: “I musici di Francesco Guccini“.
E in un attimo (ma come accade spesso) la certezza di un comune sentire arriva a diffondersi nella sala per un concerto che ribalta la clessidra del tempo.
Da diversi anni, i musicisti storici che accompagnavano il cantautore di Pavana nei suoi concerti, hanno iniziato il loro personale tour. Dopo la scelta di smettere di esibirsi da parte del Maestro, hanno reiniziato loro a riproporre i brani che hanno caratterizzato la carriera di Guccini, a volte ricalcando i suoi passi, altre riarrangiando i brani. Scelte musicali che non hanno comunque spento l’entusiasmo di un pubblico appassionato e finalmente pago del poter risentire dal vivo “Il vecchio e il bambino“, “Cyrano“, “Vorrei” e “Incontro”, fra le altre.
In una recente intervista Juan Carlos “Flaco“ Biondini aveva raccontato della decisione di portare in giro le sonate di Guccini: molte di esse appartengono anche al gruppo, che seguiva la produzione degli album. “Qualcuno lo avrebbe fatto comunque e chi più di noi, band storica di Francesco, poteva continuare il discorso?“.
E quindi il discorso è continuato, permettendo a chi non perdeva nessuno dei concerti del Maestro di immergersi nuovamente nel mondo scaturito dalla sua penna. Sul palco i Musici mostrano l’affiatamento nato da decenni di carriera, Flaco e gli altri, Ellade Bandini, Antonio Marangolo e Vince Tempera, si capiscono con uno sguardo. Il pubblico vede e li apprezza, applaudendo anche il giovane bassista Giacomo Marzi, al loro fianco nel tour.
Vince Tempera regala anche un’inaspettata “Ufo Robot”, che suona in un solitario inframezzo strumentale: il brano, di cui lui è uno degli autori, strappa un sorriso alla platea.
“Eppure a volte non mi spiacerebbe
Essere quelli di quei tempi la’
Sara’ per aver quindic’anni in meno
O avere tutto per possibilità”
Una canzone dopo l’altra, il Teatro di Varese diventa la macchina del tempo per chi ha i capelli bianchi ormai, ma non solo. Perché la passione per l’artista di Pavana è parte del DNA per chi lo ha amato e nel pubblico si vedono numerosi giovanissimi, non ancora maggiorenni, cresciuti a latte e Guccini.
La più giovane degli spettatori, 16 anni, con la mamma 45enne e altri appassionati di GucciniLa più giovane ha 16 anni e ride annuendo ammettendo di aver riconosciuto e cantato la maggior parte dei brani, sotto lo sguardo compiaciuto della mamma 45enne. Arrivano da Erba e sembrano non voler tornare a casa, quando ormai il Teatro di Varese spegne le luci e prende commiato dagli spettatori: si fermano a chiacchierare all’uscita, citando le canzoni proposte dai Musici insieme a un gruppo di amici. Tutti soddisfatti, qualcuno cita un titolo che avrebbero voluto sentire, ma la gioia per questo tuffo nel passato e la scaletta ricercata è tanta.
I trentenni Vito e Giorgio insieme alla 35enne Maddalena: da Roma per ascoltare i Musici di GucciniPoi ci sono loro, Vito e Giorgio, due trentenni di origine palermitana trapiantati a Roma e Milano. Hanno visto la data del concerto e si sono organizzati: il romano d’adozione ha raggiunto l’amico in Lombardia e dal capoluogo è iniziato il viaggio a Varese. «Speravamo sul finale arrivasse Francesco» ammettono con il loro innocente entusiasmo. La gente intorno allora racconta loro di quando il Maestro saliva ancora sul palco, fra bicchieri di vino e aneddoti, con una fitta allo stomaco che sa di nostalgia e rimpianto.
Un rimpianto che non passa, ma che i Musici per una sera di gennaio hanno alleviato, permettendo di cantare, ancora dal vivo, quei versi tanto conosciuti e amati.
“Ma il tempo il tempo chi me lo rende?” ci si chiede talvolta. Per una sera, ci sono riusciti i Musici di Francesco Guccini.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.