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Al Teatro Duse di Besozzo lo spettacolo “Fashion victims. L’insostenibile realtà del fashion”

In scena lo spettacolo della produzione milanese di Teatro del Buratto sulla tematica del “fast fashion”. "Teatro spazio per condividere, ascoltare, emozionarsi anche su temi importanti"

tempo libero generica

La quarta data in cartellone nella stagione teatrale 2024 organizzata dall’Amministrazione Comunale di Besozzo in collaborazione con Intrecciteatrali, sarà venerdì 1 marzo alle ore 21:00 al Teatro Duse (via Duse, Besozzo). 

In scena “Fashion victims. L’insostenibile realtà del fashion”, produzione milanese di Teatro del Buratto – sulla tematica del “fast fashion”, settore dell’industria dell’abbigliamento che produce collezioni ispirate all’alta moda ma messe in vendita a prezzi contenuti e rinnovate in tempi brevissimi.

Fashion victims si propone di mostrare, attraverso il racconto di una ragazza e di un ragazzo, due facce della stessa medaglia: da una parte un occidente bulimico e inconsapevole delle proprie azioni, e dall’altra parte un altro mondo, il terzo o il quarto, in cui ogni risorsa, compresa quella umana, viene sfruttata fino a esaurirsi.

L’industria tessile produce da sola più CO2 del trasporto ferroviario, marittimo e aereo messi insieme. Dal 2000 ad oggi la produzione di abiti è raddoppiata, anche se i singoli capi vengono indossati meno della metà che in passato; 150 miliardi di vestiti per 7 miliardi di persone. Un’orda tessile che si trasforma in rifiuto, milioni di tonnellate di indumenti che arrivano in discarica generando metropoli di spazzatura tossica. Intanto, ì dall’altra parte del mondo, terre millenarie sono sfruttate al punto da non generare più nulla: specie animali scompaiono in una nebbia di pesticidi e diserbanti, i fiumi si colorano di giallo, cobalto e ogni altro colore che scegliamo per alimentare le 52 nuove stagioni di moda all’anno che pretendiamo di produrre; i pesci muoiono e qualcuno, che con quell’acqua vive, si ammala mentre lavora al buio dei sottoscala e dei campi di notte, al buio di qualsiasi diritto umano e lavorativo. E spesso sono bambine e bambini.

All’estremo opposto di questa catena si trovano una ragazza o un ragazzo, un giovane consumatore educato fin dalla più tenera età a credere di avere intimamente bisogno di un certo marchio, di quel preciso logo sul petto, quel paio di scarpe firmate. Il mondo della fast fashion è l’esempio eclatante di un sistema al collasso, di un certo modo di produrre attraverso lo sfruttamento di persone e risorse ambientali che sta finalmente mostrando i suoi limiti, ma che ancora perdura.

Giacomo Leopardi nelle Operette Morali immaginava la Moda dialogare con la Morte, entrambe figlie di un mondo destinato ad esaurirsi. Due secoli dopo la partita è reale, aperta e nelle mani di tutti noi. L’Assessore alla cultura Silvia Sartorio: “Dopo l’esibizione di Giulio Cavalli, che ha visto la sala piena di spettatori di tutte le età coinvolti e partecipi, proponiamo un altro spettacolo che può unire diverse generazioni su un tema attuale che riguarda ognuno di noi. Il teatro è il luogo dove condividere, ascoltare, emozionarsi, sorridere anche se i temi sono importanti e da cui si esce con la voglia di agire; per questo invitiamo tutti a partecipare!”.

Per info: cell. 331/3193531 Intrecciteatrali@gmail.com
Tel. 0332/970195-2-229 biblioteca@comune.besozzo.va.it negli orari di apertura della biblioteca
I Biglietti sono acquistabili direttamente in teatro la sera dello spettacolo o sul sito:
liveticket.it/intrecciteatrali

Pubblicato il 26 Febbraio 2024
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