Delpini e la visita in Veddasca: “Qui respiro aria di famiglia”
Uno dei momenti più significativi della visita in Veddasca é stato l'arrivo alla chiesa dei Santi Gervaso e Protasio a Graglio, recentemente restaurata. Una storia che racconta la fede della gente di montagna, che Delpini custodirà nel cuore e porterà con sé a Milano
«Desidero anzitutto ringraziarvi per la vostra presenza e la cordialità con cui mi avete accolto. Quel senso di famiglia che ho respirato venendo qui con voi».
Una visita in Val Veddasca – nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca – che lo stesso monsignor Mario Delpini, vescovo della diocesi di Milano, ha descritto come particolarmente significativa, un modo di incontrare le comunità e mettere in evidenza la cura e la devozione sincera con cui i fedeli si occupano dei luoghi di culto disseminati qua e là in valle.
Una visita in ciascuna delle chiese della valle
Ed in ciascun luogo il vescovo Delpini ha voluto andare, visitando la chiesa di Armio – dove ha celebrato la santa Messa al mattino – ma raggiungendo anche le comunità di Biegno, Lozzo e Graglio, visitando le chiese e fermandosi per una benedizione. Sempre accompagnato dal sindaco Ivan Vargiu e dai sacerdoti del territorio.
Delpini ad Armio prima della celebrazione della santa MessaIn ciascuna località della valle, residenti e villeggianti lo hanno accolto con orgoglio, fieri dell’attenzione con cui gli occhi di Delpini osservavano attenti gli affreschi e le statue di ogni chiesetta, accarezzavano le verdi montagne tutte intorno e si soffermavano su ciascuno dei volti dei presenti.
Delpini ha davvero regalato a tutti la sensazione che ciascuna visita fosse per lui importante: ogni singola preghiera recitata alle varie altezze della montagna che dal lago si innalza fino alla Svizzera, avesse per lui un significato unico.
Delpini nella chiesa di LozzoIl naso all’insù per ammirare il restauro alla chiesa di Graglio
Uno dei momenti più significativi della visita in Veddasca é stato l’arrivo alla chiesa dei Santi Gervaso e Protasio a Graglio, recentemente restaurata.
Delpini è arrivato pieno di interesse e curiosità per quanto realizzato e ha esplicitamente chiesto che qualcuno si soffermasse a descrivergli i lavori.
A prender la parola sono stati i geometri Federico Dellea e Maurizio Isabella, che hanno spiegato come la Chiesa sia stata rinnovata totalmente, grazie ad un impegno iniziato nel 2016 e terminato nel 2019, finanziato dagli stessi fedeli di Graglio, insieme a diversi altri soggetti fra cui l’architetto Pietro Sartorio, nato in paese e poi emigrato da piccolo a Ginevra. Sotto lo sguardo attento di Delpini, i geometri si sono soffermati a descrivere l’organo del 1867, ma anche i fregi e gli intonaci riportati agli antichi splendori.
Il vescovo di Milano ha sorriso compiaciuto nell’ascoltare come nacque la chiesa gragliese, grazie ad alcuni fedeli del posto, che nel 1701 siglarono un accordo per avere un luogo in cui pregare, mettendo a disposizione gratuitamente la loro manovalanza per i lavori.
Una storia che racconta la fede della gente di montagna, che Delpini custodirà nel cuore e porterà con sé a Milano, insieme al ricordo del verde di queste valli e al calore dei fedeli.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.