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Il lato familiare della matematica: il ricordo di Louis Nirenberg a Varese

A Villa Toeplitz studiosi da tutto il mondo chiamati a raccolta dalla Riemann International School of Mathematics dell'Università dell'Insubria per celebrare il grande matematico newyorkese nel centenario dalla nascita

Centenario dalla nascita di Nirenberg

Qual è la prima parola che si associa al termine “matematica”? Sicuramente una di queste: “genialità”, “creatività”, “scienza”, “mente”, solo per citarne alcune. A nessuno però verrebbe in mente la parola “famiglia”. Eppure, se venerdì scorso foste andati a Villa Toeplitz a Varese, dove erano riuniti matematici provenienti da tutto il mondo, avreste respirato un’aria familiare.
Quelle menti straordinarie, proprio come avrebbero fatto fratelli, sorelle o figli, erano a Varese per ricordare uno di loro: il professor Louis Nirenberg, una delle figure più importanti nel campo dell’analisi matematica del XX secolo, che nella Città Giardino era di casa.
Una presenza frutto del rapporto straordinario di collaborazione accademica che il matematico newyorkese aveva con Daniele Cassani, professore ordinario di matematica all’Università dell’Insubria e direttore della Riemann International School of Mathematics. Ogni anno, questa istituzione organizza giornate di studio che portano all’ombra del Sacro Monte matematici di fama internazionale, tra cui molte Medaglie Fields, l’equivalente del Premio Nobel per la matematica.

I PARTECIPANTI

Per la giornata di studi intitolata “Louis Nirenberg Legacy. 100 anni dalla nascita” oltre alla figlia Lisa MacBride, a Villa Toeplitz erano presenti i grandi nomi della matematica mondiale, tra cui Henri Berestycki (Ehess-Paris), Italo Capuzzo Dolcetta (Sapienza Università di Roma), Sun-Yung Alice Chang (Princeton University), Cristiana De Filippis (Università di Parma), Ivar Ekeland (Université Paris Dauphine), YanYan Li (Rutgers University), Tristan Rivière (ETH-Zurich), Hugo Beirão da Veiga (Academia das Ciências de Lisboa), Xavier Cabré (Universitat Politècnica de Catalunya), Arrigo Cellina (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere), Kevin Payne (Università di Milano), Bernhard Ruf (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere), Michael Struwe (ETH-Zurigo) e Susanna Terracini (Università di Torino).

ATTENZIONE E GENTILEZZA

Nirenberg, che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni, era molto amato dai colleghi. Nei vari interventi l’aspetto umano e quello scientifico sono andati di pari passo. Sono state ripercorse le sue innovazioni in campo matematico e il loro impatto duraturo nelle equazioni differenziali parziali e nella teoria delle funzioni geometriche. Ma ancor prima degli approfondimenti scientifici, tutti hanno ricordato un aneddoto personale e i momenti vissuti con Nirenberg, mostrando foto e carteggi privati. In particolare, Henri Berestycki ha mostrato due immagini significative. La prima, a colori, scattata a Roma nel 1976, ritrae Nirenberg seduto accanto a Ennio De Giorgi, grande matematico italiano che trovò la soluzione al 19º problema di Hilbert, risolto successivamente anche da John Nash, più noto al grande pubblico come A Beautiful Mind. Nella foto, i due sono gli unici a non guardare verso il fotografo, immersi in una conversazione che, con ogni probabilità, verteva sulla matematica.
La seconda foto, in bianco e nero, risale al 1911 e ritrae i partecipanti alla prima Conferenza Solvay, evento a cui si si accedeva solo su invito. Anche in questo caso, mentre tutti gli scienziati guardano l’obiettivo, gli unici due incuranti della presenza del fotografo sono Marie Curie ed Henri Poincaré. «Queste immagini – ha sottolineato Berestycki – mi ricordano la straordinaria attenzione di cui era capace Nirenberg. Non importava se il suo interlocutore fosse uno studente o un suo pari: lui ti considerava».

Centenario dalla nascita di Nirenberg
nella foto il professor Cassani

Secondo il professore Daniele Cassani, ci sono incontri che cambiano la vita. «Spesso, con Louis, era così. Oltre al suo monumentale lavoro matematico, il suo successo era dovuto alla sua personalità: rispetto, gentilezza, premura verso gli altri, sempre accompagnato da un irresistibile senso dell’umorismo . Diceva, all’età di 94 anni: “di non resistere a raccontare barzellette e a fare matematica”».

Pubblicato il 04 Marzo 2025
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