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La mia città del futuro siete voi, amici miei

di Paolo Negri

Il racconto della domenica

Prima di tutto a Jean che ha avuto questa brillante idea. Perché qualche volta fregarsene della scaramanzia è la cosa migliore. O no? Dunque questo discorso da vincitori, senza sapere ancora gli esiti, è dedicato a noi. A quelli che ci hanno creduto, a me, per farmi forza, che parlare davanti alla gente è sempre difficile… a Victoria che, nonostante il nome, è da cinque anni che ci prova ma non ci è mai riuscita; a lei dunque, nostra capitana. A Gianluigi, l’ultimo arrivato, che ha dato un tocco di modernità che noi boomer ce lo sogniamo… A Franca che non mancava mai di portare il caffè e una torta ogni sera che ci trovavamo a lavorare fino a tardi…. A Ludovico che da gran professionista qual è, s’è voluto far pagare, alla faccia nostra che abbiamo fatto tutto gratis… A Gentile, che si arrabbiava quando parlavamo d’altro durante le riunioni… A Diego che ha fatto il grande sacrificio di lasciare il suo amato torneo di pallamano perché un ingegnere nel progetto ci voleva e, a parte lui, non ne abbiamo trovato nessun altro… A Eleonora che, nonostante tre figli piccoli e un marito sempre in viaggio, ha messo a disposizione la sua taverna; il muro è ancora tappezzato di tutti i nostri disegni, ricordiamoci di liberarlo… A Narciso che, in lacrime, all’inizio dell’anno, ci ha detto che non poteva continuare, che il suo sogno era un master all’estero e così l’abbiamo salutato con un grande in bocca al lupo… A Mattia che una volta, per farci vedere un video dal contenuto sul quale sorvolerei, ha rischiato di cancellare tutto il lavoro che avevamo fatto… E infine a Tommaso, che se ne stava sempre in un cantuccio in silenzio, ma non si perdeva mai un incontro… ecco sì, forse lui più di tutti merita questo grazie perché, questa mattina, mi ha confessato una cosa che vi lascerà allibiti… Gli abbiamo sempre voluto un gran bene sebbene non partecipasse direttamente al progetto ma averlo lì era una sicurezza insolita che abbiamo apprezzato con il tempo… Beh, questa mattina Tommaso mi ha confessato che lui, incaricato di inviare il progetto, non l’ha fatto. Sì, avete capito bene. Tommaso, guardandomi negli occhi, mi ha detto in tutta sincerità: “La mia città del futuro siete voi, amici miei. Temevo che con la vincita del concorso, dopo una grande festa, queste magiche serate si sarebbero dissolte e allora non ho spedito nulla”… Caro Tommaso, “La mia città del futuro siete voi”, quanta bellezza… grazie! Noi comunque ci riproveremo, che dite? Altre serate brulicanti ci aspettano, se saranno le ultime non lo sappiamo… Ora però vorrei chiudere annunciando una certezza: guarderemo tutti la posta inviata più spesso, vero? E un dubbio: tutto può essere progettato o certe cose vengono così, in modo naturale? Grazie a tutti.

Racconto di Paolo Negri, dipinto di Pin8 (www.ilcavedio.org)

IL RACCONTO DELLA DOMENICA

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Pubblicato il 13 Aprile 2025
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