Nel 2010 la crescita dei lavoratori frontalieri provenienti dalla nostra provincia ha evidenziato un incremento marcato (+5,3%) raggiungendo quota 20.563. Già nel 2009, complice la crisi economica, i lavoratori varesini della zona di confine avevano superato i 19.500, con un incremento del 1,4% rispetto al 2008, probabilmente spinti a ricercare in Canton Ticino una situazione occupazionale migliore, dove il tasso di disoccupazione, in piena crisi, si fermava al 5%, inferiore al dato varesino del 6,3% (anno 2009).
Oggi, nonostante la situazione occupazionale provinciale sia in miglioramento – nel 2010 il tasso di disoccupazione varesino è sceso al 5,3% riducendo il gap con quello ticinese (5,1%) – il flusso di lavoratori che si dirige oltre confine continua ad aumentare, ciò significa che il fenomeno del frontalierato non è solo correlato al ciclo economico ma anche a fattori di attrazione del mercato del lavoro svizzero, primo tra tutti il livello salariale, che spingono i lavoratori a varcare i confini.
Crisi a parte, il trend dei frontalieri segue una linea di crescita da almeno un decennio, nel 2001 i frontalieri varesini in Canton Ticino erano circa 14.300. Stessa tendenza in aumento, più evidente negli anni della crisi, per il complesso dei frontalieri italiani, provenienti anche da altre province, che sono passati da poco più di 30mila nel 2001 a oltre 50mila alla fine del I trimestre 2011.