Abbiamo riportato la città agli splendori della Belle Époque
Cene con gita in bicicletta, riqualificazione degli antichi quartieri, partecipazione e condivisione delle varie manifestazioni. Pellicini: «Conto di concludere il mio mandato con l'inizio dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Verbania, opera che Luino attendeva da decenni»
C’è grande agitazione sotto il cielo di Luino: proposte commerciali nuove, riqualificazione degli antichi quartieri, partecipazione e condivisione delle varie manifestazioni che si svolgono in città. Un’intera comunità ha rivalutato la propria identità, rileggendo con occhi nuovi la tradizione.
A guidare questa "piccola rivoluzione" sono soprattutto i giovani commercianti. I ristoratori propongono tour in bicicletta nel centro storico prima dell’aperitivo e della cena, vengono allestite vetrine in tema con le principali manifestazioni che si svolgono in città, si valorizzano in chiave turistica i luoghi che hanno ispirato i romanzi di Piero Chiara e i film che ne sono seguiti.
Il genius loci ispira la vita dei luinesi a partire dai menù e dalle proposte gastronomiche dei ristoranti che ripropongono il riso con il lavarello – pescato nel Maggiore dall’ultimo pescatore professionista – oltre che con il persico, piatto classico della cucina del lago. Le antiche contrade, come ad esempio la Cavallotti, e i loro locali si pubblicizzano sui social network e i giovani imprenditori chiedono spazio e un ruolo da protagonisti nella vita della città. «Garantire la tradizione attraverso i piatti tipici, il menù in dialetto, l’atmosfera di altri tempi – spiega il proprietario del Cantinone, storico locale di Luino – integrandola con le innovazioni, come il servizio noleggio di biciclette, per me è una grande sfida. Le esperienze personali di vita all’estero, tra Berlino e Dublino, e i numerosi viaggi mi hanno fatto comprendere direttamente uno stile di vita diverso dal nostro, ma non così lontano e non così irrealizzabile».
Lo Iat (ufficio del turismo, foto sopra) è stato trasferito in viale della Vittoria, nell’ex Quartiere Giallo, uno dei luoghi più caratteristici di Luino. I turisti vengono accolti nella vecchia stazione di distribuzione del carburante, risalente al 1953 e appena inaugurata dopo una pregevole ristrutturazione. Una volta usciti dall’ufficio, intorno a loro si apre il mondo del romanziere Piero Chiara. A pochi passi infatti c’è il mitico Albergo Binda, dove un indimenticabile Ugo Tognazzi ha girato alcune scene del film "Venga a prendere il caffè da noi" di Alberto Lattuada. Poco più in là c’è il Caffè Clerici, dove avviene l’incontro tra l’affascinante Johnny Dorelli e la bella Carole Bouquet, protagonisti del film “Il cappotto di Astrakan”.
Ma è tutto il lungolago, con i suoi monumentali palazzi storici, ad essere stato riqualificato: a partire dal celebre Hotel Métropole fino a Palazzo Crivelli Serbelloni (1773), sede della Banca Popolare di Bergamo, ex Popolare di Luino e di Varese. «Stiamo riportando Luino agli antichi splendori della Belle Époque – commenta il sindaco Andrea Pellicini -. Conto di concludere il mio mandato con l’inizio dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Verbania, opera che Luino attendeva da decenni».
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