La barca a vela più piccola del mondo
L'idea da Guinnes è nata sulle rive del lago Maggiore da Pasquale De Vito. L'esperienza della sua Leaf Boat non si esaurisce però con il record. In futuro c'è altro
Si chiama Leaf Boat ed è la barca a vela più piccola del mondo. Il Guinnes World Record per questa piccola creazione perfettamente funzionante è di Pasquale De Vito (nella foto con la sua barca a vela nel piccolo laboratorio di Angera).
98 millimetri di lunghezza, 46 in larghezza e 285 in altezza, sono le caratteristiche di questo modellino, inventato e costruito nel 2014 dopo uno studio durato anni: «Non sono un appassionato di modellismo – racconta De Vito -. Ma di barca a vela sì. Molti anni fa, quando lavoravo al Circolino di Bosto, sono stato incuriosito da un venditore ambulante che proponeva delle strane piccole automobili. Mi sono detto perché non provare a realizzare qualcosa di simile con quello che conoscevo meglio? Ho iniziato per gioco, raccogliendo materiali e foglie al lago (da lì il nome “Leaf boat“), lo studio mi ha poi appassionato e sono arrivato a progettare e costruire una vera e propria imbarcazione in miniatura».
L’evoluzione della Leaf BoatRealizzarla non è stato semplice: «Ho assemblato l’interno con una lente di ingrandimento e una pinzetta per le sopracciglia, è stato un lavoro di grande precisione e pazienza. Il resto è stato messo a punto con materiali più possibile corrispondenti alla realtà. La vela si controlla con un telecomando a distanza e il modello può essere utilizzato come giocattolo ma anche per la didattica, per mostrare il funzionamento e le dinamiche alla base dei movimenti di una barca».
Il certificato del 2014 che inserisce il nome di Pasquale De Vito tra i detentori di un record mondiale non esaurisce però la storia della sua creazione. In “cantiere” c’è dell’altro: «Partecipando ad alcune fiere del settore in Italia e all’estero ho riscontrato un grande interesse verso il mio modellino. C’è una nicchia di appassionati che si è dimostrata molto attenta per le diverse applicazioni che la Leaf boat potrebbe avere. Mi sono attivato per cercare di capire come proteggere la mia invenzione e mentre mi informavo su come tutelare il brevetto sono entrato in contatto con i responsabili del FaberLab di Tradate, l’officina di Confartigianato Imprese Varese che mette a disposizione di imprese, studenti e cittadini gli strumenti della tecnologia digitale. Da lì è nata una collaborazione che potrebbe far evolvere questo progetto. La Leaf Boat è stata studiata e sarà a breve oggetto di una campagna di crowfounding per finanziare la sua produzione. Quando ho iniziato ad assemblare la prima vela ho sentito che questa idea aveva delle potenzialità, mi sono lasciato trascinare dall’intuizione e ho passato giornate, e nottate, interamente assorbito dai lavori di studio e creazione. Oggi sono molto soddisfatto ed entusiasta, spero che altre persone credano in questo sogno in miniatura».
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