Si rischiano danni incalcolabili nel comparto turistico per l’effetto Coronavirus
Centinaia i posti di lavoro in bilico. Padulazzi: “Le scelte adottate hanno avuto un effetto detonante sul settore, chiediamo una campagna d'informazione che rassicuri i turisti”.
Una situazione che rischia di diventare drammatica. Mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro nel Vco e nel Novarese in un settore, quello turistico, che è sul punto di collassare. Il grido di allarme è collettivo, da Omegna a Verbania, passando per l’Ossola e Stresa.
“Il mio livello di preoccupazione -esordisce Adriano Ecclesia, che insieme alla sorella Paola gestisce il Croce Bianca di Omegna- è a livelli altissimi. Continuano ad arrivare disdette: abbiamo perso già diversi gruppi, gli ultimi da Germania e Francia. Marzo ed aprile il nostro albergo vive quasi esclusivamente di gite scolastiche: se fossero cancellate, saremmo costretti a chiudere la struttura in quei mesi, con tutto quello che ne consegue” spiega Ecclesia.
Stessa situazione a Stresa, dove per la società che gestisce i grandi alberghi parla Carlo Alberto Padulazzi. “Lo spostamento, forse a giugno, del Salone del Mobile di Milano, originariamente previsto ad aprile, ha provocato negli ultimi due giorni decine di cancellazioni, con inevitabili ripercussioni. Non sappiamo come dobbiamo comportarci con il personale, siamo in balia degli eventi: le scelte adottate hanno avuto un effetto detonante sul settore turistico. Chiediamo, al più presto, anche ai parlamentari del territorio, di farsi portavoce di una contro campagna di informazione, perché altrimenti i danni alla nostra economia, già di per sé fragile, saranno incalcolabili” conclude Padulazzi.
Il Grand Hotel Majestic a Pallanza rispetto ad altre strutture ha una apertura posticipata. “Ma sono arrivate anche a noi le prima cancellazioni -spiegano dalla direzione- e noi possiamo solamente proporre di aspettare e che la scelta futura non sarà gravata di penali. Abbiamo anche alcuni eventi aziendali in stand by: se non si lanciano dei messaggi di tranquillità, la situazione rischia di precipitare nel nostro settore”.
Anche Massimiliano Ferrari, che gestisce un’area camper a Baceno ed una a Bagnella, non manca di sottolineare i rischi attuali. “La confusione che c’è ha generato un panico incredibile: nessuno, in Europa, vuole più venire in Italia. Non so se sia stato sopravvalutato il rischio, ma so che se non cambia qualcosa, i danni economici per tutti gli operatori saranno incalcolabili”.
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