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Crisi e prospettive, l’ambulante: con questo stop altra gente abbandonerà i mercati per acquistare online

Fabrizio Zanarella: “Dubito che lo Stato ci aiuti. Mi ha stupito la promessa dei 600 euro. I primi mesi, una volta finito tutto questo, saranno devastanti”

Gli affari, per molti commercianti ambulanti, vanno a rilento già da prima della crisi sanitaria. “Vendevo prodotti per animali al mercato, e la mia famiglia lo faceva da tre generazioni” racconta Fabrizio Zanarella, commerciante di Ispra, piccolo centro sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, che ogni sabato, da molti anni, vende i propri prodotti al mercato di Domodossola.

“Ultimamente stiamo soffrendo moltissimo a causa dell’e-commerce e dei supermercati per animali, che offrono prezzi e servizi più vantaggiosi. Diversi anni fa, prima che venisse istituita la zona pedonale, i miei clienti passavano in macchina e caricavano sacchi di mangime da quindici chili. Ora lo fanno nei piazzali dei supermercati”. Oggi Fabrizio ha dovuto diversificare i propri affari e ridimensionare i costi: “Vendo di tutto, dai profumi agli articoli da televendita, purché ci siano abbastanza guadagni e scarsa concorrenza” afferma. “Una volta avevo il camion-negozio, ora viaggio con l’auto e un carrello a rimorchio, per ridurre le spese”.

L’emergenza Coronavirus e la situazione economica che ne conseguirà probabilmente creerà ulteriori danni ai commercianti: “Con questo stop probabilmente altra gente inizierà ad abbandonare i mercati per fare acquisti online” dice Zanarella. “Chi ha banchi di alimentari vende prevalentemente agli svizzeri. Io ho qualche cliente anziano affezionato che cerco di conservare, facendo loro consegne di tanto in tanto nei comuni vicini grazie ai permessi per poter circolare”.

Il mercato è un’attività dura, che richiede sacrifici e che, negli ultimi tempi, vede ripagare sempre meno gli sforzi degli ambulanti. Fabrizio resiste ai colpi dell’economia e si ingegna di continuo in cerca di nuove soluzioni, ma si aspetta pochi aiuti dallo Stato: “Dubito che ci aiuti, ci ha sempre snobbati. Anzi, mi ha stupito la promessa dei 600 euro una tantum, che sono meglio di niente ma comunque una cifra insufficiente per chi ha tante spese” conclude. “Inoltre dubito che noi ambulanti potremo recuperare i mercati che abbiamo saltato e che comunque abbiamo pagato nell’abbonamento che versiamo al Comune. I primi mesi, una volta finito tutto questo, saranno devastanti, torneremo a casa con poco e niente, ma come al solito cercherà di adattarmi alla situazione”.

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Pubblicato il 03 Aprile 2020
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